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Crocerossine e non Infermiere! Perché si continua a tollerare l’abuso di professione?

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Al Policlinico militare “Celio” di Roma pare che alcune di loro lavorino come Infermiere.

Sulle “infermiere volontarie” avevamo già pubblicato una nota nel 2011 su Facebook, che riproponiamo. All’epoca parlavamo dell’emanazione in Gazzetta Ufficiale di un Decreto Ministeriale sul corso di studi per Infermiere Volontarie della Croce Rossa. L’analisi del decreto presenta molte criticità e molti punti in conflitto con quelle che sono mansioni, compiti, peculiarità e responsabilità dell’infermiere. Sotto trovate un estratto del D.M. con riportati solo questi punti critici.

Ecco di cosa parla il Decreto Ministeriale.

D.M. 9 novembre 2010

Disciplina del corso di studio delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana

Qui in basso:

G.U. 13/01/2011

pag. 17

[omissis] (Il corso) ha lo scopo di preparare operatori sanitari con le conoscenze scientifiche e tecniche necessarie a svolgere le funzioni connesse con l’assistenza infermieristica generale.

L’assistenza è di natura tecnica, relazionale ed educativa; è rivolta all’età evolutiva, adulta, geriatrica; riguarda gli aspetti preventivi, curativi, palliativi e riabilitativi.

pag. 18

Al termine del Corso biennale l’Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana deve essere:

[omissis]

– in grado di saper rispondere alla domanda del bisogno, in qualsiasi modo e luogo questa venga formulata;

pag. 19

(L’Infermiera Volontaria di Croce Rossa Italiana può:)

Insegnare e dare informazione sulla tutela della salute.

In assenza dell’infermiere laureato, o in collaborazione con ques’ultimo, ove presente, pianificare, gestire e valutare l’intervento assistenziale infermieristico.

pag. 21

(L’Infermiera Volontaria di Croce Rossa Italiana può:)

Identificare il rischio di lesioni da pressione e predisporre il piano di prevenzione e cura.

Su indicazione e controllo del medico ovvero, ove presente, prestando collaborazione all’infermiere laureato:

[omissis]

– somministrare terapia (preventiva e curativa) per via enterale, parenterale e topica; [omissis]

– controllare e cambiare medicazioni semplici e complesse; [omissis]

– collaborare all’esecuzione di punture evacuative, diagnostiche e terapeutiche; [omissis]

– provvedere al posizionamento e controllo del cateterino venoso periferico, sondino naso gastrico, catetere vescicale;

– provvedere all’esecuzione degli esami ematochimici sia venosi che arteriosi.

pag. 22

L’Infermiera Volontaria [omissis] deve:

– individuare il bisogno di assistenza;

– definire gli obiettivi, pianificare gli interventi, attuare e valutare i risultati [omissis]

pag. 37

Al termine del 1° anno, l’Allieva Infermiera Volontaria C.R.I. deve essere in grado di identificare i bisogni [omissis], deve essere in grado di fornire prestazioni infermieristiche [omissis].

pag. 38

[omissis] (L’Allieva Infermiera Volontaria C.R.I. al 1° anno deve essre in grado di eseguire:)

14) applicazione dei protocolli per la contenzione fisica della persona assistita;

19) applicazione di sonda ed esecuzione di clisteri evacuanti medicamentosi e nutritivi;

20) esecuzione di lavande;

22) modalità di raccolta e rilevazione dei caratteri dei campioni di secrezioni, escrezioni, escreati e loro conservazione a scopo diagnostico;

25) inalazione e somministrazione di ossigeno;

29) preparazione e somministrazione della terapia orale, intramuscolare e sottocutanea;

pag. 52

Alla fine del 2° anno, l’Allieva Infermiera Volontaria C.R.I. deve essere in grado di identificare i problemi individuali che richiedono assistenza infermieristica in settori specialistici [omissis], fornire l’assistenza infermieristica rivolta a persone sane e malate sia in ospedale che nella comunità [omissis].

[omissis] (L’Allieva Infermiera Volontaria C.R.I. al 2° anno deve essere in grado di:)

2) elaborazione dei piani di assistenza infermieristica;

8) attuazione di interventi di immobilizzazione (apparecchi gessati, bendaggi, trazioni);

9) attuazione di interventi di mobilizzazione (protesi, riabilitazione);

17) preparazione ed esecuzione del posizionamento del catetere vescicale a permanenza e sua gestione;

18) cura di stomia intestinale e tracheale;

19) rimozione dei punti di sutura in ferita rimarginata;

20) medicazioni dei punti di inserzione di: catetere venoso periferico (ago cannula), catetere venoso centrale, drenaggi;

21) medicazione semplice e complessa di ferita chirurgica;

22) aggiornamento periodico della cartella infermieristica;

26) esecuzione di elettrocardiogramma;

27) preparazione e posizionamento del catetere venoso periferico e sua gestione;

33) esecuzioni di esami ematochimici;

36) modalità di carico e scarico delle sostanze stupefacenti secondo procedure in usa e loro somministrazione;

37) preparazione, esecuzione e controllo della terapia (preventiva e curativa) enterale (orale, sublinguale, rettale); parenterale (ipodermica, intramuscolare, endovenosa); topica (percutanea, transmucosa);

38) preparazione, somministrazione e controllo della terapia infusionale;

40) verifica, sorveglianza e segnalazione dell’effetto terapeutico e/o degli effetti collaterali;

46) assegnazione di codici di priorità (triage) [omissis] ;

pag. 55

[omissis]

L’infermiera Volontaria considera la salute come bene fondamentale dell apersona e della collettività e si impegna a tutelarla con attività di prevenzione, cura, riabilitazione, nell’ambito dei suoi compiti.

L’Infermiera Volontaria svolge servizi socio-sanitari presso unità sanitarie territoriali e mobili della Croce Rossa, delle Forze Armate, del Dipartimento della Protezione Civile e, se richiesto, del Servizio Sanitario Nazionale.

pag. 56

6) L’Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana è tenuta ad osservare rigorosamente il segreto professionale, in quanto infermiera [omissis].

Considerazioni generali:

– la formazione è decisamente sottodimensionata, tranne alcune particolarita della Croce Rossa, come le maxiemergenze, l’intervento in zone di guerra o il diritto internazionale, è il programma di un corso OSS con formazione complementare;

– infermiere laureato è sempre scritto in minuscolo, Infermiera Volontaria invece è sempre scritto in maiuscolo (e non è solo “forma”);

– la presenza dell’infermiere laureato non è mai obbligatoria (ove presente), lasciando ampi spazi di autonomia alle volontarie C.R.I.;

– viene citato solo l’infermiere laureato, senza alcun rimando alla norma sull’equiparazione dei titoli;

– non vi è nessuna norma riguardo la responsabilità civile e/o penale;

– vengono definite “operatori sanitari”, ma per la legge italiana questi ultimi sono soltanto medici ed infermieri;

– si mortifica la libera professione, consentendo alle Delegazioni C.R.I. di fornire prestazioni infermieristiche complesse in modo gratuito, tramite le Infermiere Volontarie;

– si ghettizza il sesso maschile, essendo impossibile per loro accedere ai corsi per Infermiere Volontarie della C.R.I.;

– per paradosso gli infermieri, anche Specialisti Clinici, che prestano servizio nell’Esercito Italiano sono inquadrati come Sottufficiali, mentre le Infermiere Volontarie sono Ufficiali. In caso di collaborazione quindi, gerarchicamente, sono superiori.

Nonostante le rassicurazioni dell’allora IPASVI nel tempo ci sono giunte moltissime segnalazioni, girate a chi di competenza, su ambulatori e servizi gestiti esclusivamente dalle Crocerossine, senza laurea o altro titolo abilitante.

Nel 2016, con questo articolo avevamo chiarito che le Infermiere Volontarie della Croce Rossa non potevano, in ambito civile, nemmeno esercitare come OSS.

A quanto pare però nulla è cambiato, ed ancora oggi gli abusi di professione infermieristica da parte delle Crocerossine proseguono, sotto l’occhio benevolo del Ministero della Giustizia.

Questo quanto sostiene la componente infermieristica del Sindacato dei Militari, con una lettera aperta che riportiamo integralmente:

Il Ministero della Difesa continua a tollerare l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Dopo il caso degli infermieri militari non iscritti all’Ordine arriva quello delle Crocerossine senza titoli abilitanti.

E’ di queste ore la notizia che nel Policlinico militare (Celio) alcune appartenenti al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana effettuino attività infermieristica, anche sotto la supervisione di personale medico, senza la necessaria formazione accademica e senza la relativa iscrizione all’albo degli esercenti la professione sanitaria. Questo non vale per tutto il personale in quanto a nostra conoscenza esiste anche il fenomeno delle Crocerossine arruolate secondo la procedura dettata dall’articolo 1737 del D.Lvo n. 66 del 2010 ma anche la riserva contenuta nello stesso testo normativo, che consentiva la prestazione infermieristica al personale iscritto nei ruoli delle Infermiere Volontarie Cri purché in installazioni militari ed in situazione di emergenza deve intendersi superata dalle norme, più recenti, contenute dalla Legge numero 3 del 2018 anche detta “Legge Lorenzin”.

Al Sindacato dei Militari interessa principalmente tutelare la sicurezza del personale sottoposto alle cure di chi non sia formalmente titolato a farlo ma anche garantire il personale militare ed ausiliario da possibili abusi e condizioni di illegalità che, oltre ad un eventuale sanzione amministrativa ed al risarcimento dei danni, possono comportare una pesante responsabilità penale, come noto assolutamente personale.

Ci stiamo adoperando fin dalla nostra costituzione per garantire il rispetto e l’osservanza delle Leggi dello Stato che in quanto Militari ci siamo obbligati ad osservare. Per questa ragione abbiamo già provveduto a segnalare alle Procure competenti le anomalie riscontrate e conseguentemente, visto il perdurante silenzio della Ministra Elisabetta Trenta, invitiamo il Ministro della Salute Giulia Grillo ad intervenire con la massima urgenza per quanto di sua competenza e chiunque non sia in possesso delle prescritte abilitazioni professionali ad astenersi con effetto immediato da pratiche di tipo sanitario ed infermieristico.

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