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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermiera torna a casa dopo 12 ore di lavoro: il marito la consola.

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La storia di questa Infermiera ha commosso il mondo. Le parole del marito ci aprono gli occhi su questo duro lavoro.

In cima alla lista delle professioni più preziose, belle ed allo stesso tempo difficili c’è sicuramente quella del paramedico, dell’infermiere o infermiera. Si parla di coloro che quotidianamente trascorrono giornate interminabili e massacranti prendendosi cura delle persone, alleviandone le sofferenze, assistendole nella malattia, nella guarigione, e confortando i familiari nella perdita. Questo articolo è dedicato a tutti gli operatori sanitari, angeli senz’ali ed eroi normali.

Philip Urtz è originario di Roma ma vive a New York, è sposato con Jessica, che di lavoro fa proprio l’infermiera. Sua moglie affronta tutti i giorni con passione, dedizione e amore, stando accanto a persone di ogni sesso, età ed etnia che combattono le loro piccole battaglie per la salute e per la vita.

Quando torna a casa lei è così stanca da avere giusto il tempo per mangiare qualcosa al volo, mettersi a letto e recuperare le energie per un altro giorno. La dura routine è quasi sempre la stessa, in piedi molto presto, una doccia, la preparazione dei pasti, un bacio al marito e al cane e poi via al lavoro.

Uno di quegli innumerevoli giorni uguali agli altri, dopo un turno di 14 ore e un pasto frugale, Philip ha deciso fare qualcosa per onorare questo instancabile impegno pubblicando un post sui social che è presto divenuto virale. Ecco cosa ha scritto:

“Questa nella foto è mia moglie Jessica, sta mangiando un panino dopo un turno di 14 ore, quando finirà andrà subito a letto perché domattina dovrà affrontare un’altra dura giornata. In ospedale lei è al fianco di chi soffre per una malattia, per un incidente, per una frattura o per altro. È l’angelo custode di sorelle, fratelli, amici, famiglie, madri e padri.

Non ha tempo per la pausa pranzo e raramente riesce a trovare un attimo per sedersi. Quando rientra si toglie le scarpe, le stesse che hanno camminato tra lacrime e sangue, desidera solo un attimo di pausa, e io non le domando nulla perché so che non le piace parlare di ciò che ha fatto o ha visto al lavoro. Quello che conta è che lei sappia che se vuole io ci sono per ascoltarla.

A volte mi capita di vederla allegra, altre volte è molto triste, ma a dispetto del suo umore o di come si senta, è sempre pronta per il suo prossimo turno. Mia moglie è un’infermiera straordinaria, è la mia eroina, è l’amore della mia vita e io la amo con tutto il cuore”.

Le parole di Philip sono idealmente dedicate ad ogni uomo o donna che svolge lo stesso lavoro di Jessica, un atto di coraggio, di rispetto per ogni individuo, un gesto di incredibile forza che spesso passa ignorato. Infermieri e infermiere fanno il loro mestiere senza chiedere di essere celebrati, senza pretendere nulla oltre la magra paga sproporzionata rispetto a ciò che fanno. Una volta tanto queste parole sono per tutti loro, una volta tanto per dirgli semplicemente “grazie”.

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