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Marta e Alberto, Infermiera e Medico morti un anno fa durante crollo Ponte Morandi.

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Infermiera e Medico morti per il crollo del ponte Morandi a Genova. Sognavano di rimanere assieme per tutta la vita, sono rimasti uniti nel crollo che lo ha portati verso l’estremo viatico.

Il Ponte Morandi di Genova non c’è più, fatto implodere definitivamente qualche settimana fa per dare spazio al suo sostituto. In occasione di questo evento, divenuto mediatico,  il quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it vuole ricordare i due colleghi che sono deceduti nel crollo di un anno fa: Marta Danisi (Infermiera) e il suo fidanzato Alberto Fanfani (Medico Chirurgo). Allo stesso modo vuole commemorare tutte le 43 vittime del tremendo disastro che ha indelebilmente segnato la storia moderna del nostro Paese.

Marta Danisi, Infermiera, e Alberto Fanfani, Medico Anestesista, stavano programmando il matrimonio. Non subito, ma tra un paio di anni. Non potranno più sposarsi, le loro vite sono cessate con l’implosione del Ponte Morandi a Genova. Oggi i loro funerali a Pisa.

L'implosione di oggi (28/06/2019) del Ponte Morandi.
L’implosione di oggi (28/06/2019) del Ponte Morandi.

Con un sordo boato, alle 9:37 la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell’ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura a Genova. A 11 mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione.

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Ecco parte del nostro servizio pubblicato nell’agosto 2017.

Si sono svolti nella chiesa dei santi Jacopo e Filippo, a Pisa, i funerali di Alberto Fanfani e Marta Danisi, due delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. A riferirlo le cronache di Repubblica di oggi pomeriggio. Le salme sono arrivate poco fa direttamente dal capoluogo ligure. Le esequie si svolgono nella parrocchia dove la giovane infermiera cantava nel coro e dove a maggio dell’anno prossimo avrebbe sposato l’anestesista conosciuto durante i suoi anni di lavoro all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Aoup) prima di trasferirsi ad Alessandria.

La chiesa è gremita di amici e parenti della coppia ma anche dei vertici dell’Aoup, rappresentata dal direttore sanitario Silvia Briani e dai rappresentanti istituzionali: il sindaco di Pisa, Michele Conti e l’assessore fiorentino Massimo Fratini. Quest’ultimo ha ricordato che “il no della famiglia Fanfani ai funerali di Stato non è in polemica con il governo ma una scelta di riservatezza”.

“Ho preparato io Marta e Alberto al corso prematrimoniale – ha detto durante l’omelia don Roberto Jankovic – e ho imparato da loro la capacità di donarsi agli altri che è stata la cifra di tutta la loro purtroppo giovane esistenza. Si sarebbero sposati qui tra meno di un anno e oggi: Marta e Alberto, questo è il vostro matrimonio”.

La chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, dei padri lanteriani di Pisa, era la parrocchia frequentata abitualmente dalla coppia e la giovane infermiera cantava anche nel coro, che oggi l’ha ricordata con un messaggio: “Canteremo sempre parole di gioia e di amore in questa chiesa e lo faremo per voi”.

Tra le navate tanti amici e colleghi della giovane coppia: Fanfani era un anestesista all’ultimo anno della scuola di specializzazione e Marta Danisi aveva lavorato a lungo come infermiera presso l’ospedale cittadino dove aveva incontrato il fidanzato prima di trasferirsi ad Alessandria dove aveva ottenuto un contratto a tempo indeterminato. La coppia tuttavia, hanno ricordato gli amici e il sacerdote, avrebbe comunque scelto “di vivere stabilmente a Pisa una volta che si fosse stabilizzato il lavoro”. I feretri ora però saranno sepolti nei luoghi di origine delle rispettive famiglie: Marta a Sant’Agata di Militello (Messina) e Fanfani a Firenze dove la sua famiglia farà celebrare domani alle 10 un altro cerimonia funebre nella chiesa di Badia a Ripoli.

Di Marta avevamo già parlato ieri, oggi parliamo del suo fidanzato, Alberto, conosciuto in Ospedale in Toscana. Fanfani aveva 32 anni e sarà ricordato per sempre come il medico anestesista deceduto nel crollo del ponte genovese. Lavorava all’Ospedale “Cisanello” di Pisa. Dopo gli studi conclusi egregiamente a Firenze, sua città natia, si era trasferito nella città della torre pendente per lavorare.

Con lui è morta la fidanzata Marta che da aprile aveva iniziato a lavorare come Infermiera in quel d’Alessandria. Era una coppia perfetta, un duo imbattibile, un tandem molto invidiato.

L’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e l’Università di Pisa in una nota si sono strette “con commozione alla famiglia del medico specializzando in Medicina interna, Alberto, morto nel crollo del viadotto di Genova. A loro si associa nel cordoglio il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, che il giovane medico frequentava con profitto al V anno, prestando servizio nelle varie Unità operative di Medicina dell’ospedale”.

Nella comunicazione, inoltre, si ricorda anche Marta Danisi: “è giovane infermiera che ha prestato servizio nell’Aoup dal 2014 al 2017, prima in Radiodiagnostica e successivamente in Medicina generale IV, prima di trasferirsi in un altro ospedale. Anche in questo caso l’Aoup, con il Dipartimento delle professioni infermieristiche, esprime sincera vicinanza e partecipazione alla sofferenza della famiglia in queste ore di concitazione e di grande dolore”.

“Mentre purtroppo continua drammaticamente a salire il numero delle vittime di Genova, la nostra comunità professionale piange la morte dell’infermiera Marta Danisi, 29 anni, iscritta all’ Ordine delle professioni infermieristiche di Messina, che lavorava da pochi mesi nel reparto di Neurologia dell’ospedale civile di Alessandria e che stava transitando sul viadotto crollato a bordo di un’auto con il suo fidanzato Alberto Fanfani, medico toscano di 32 anni. – si legge in una nota della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) – In questo momento di dolore per il Paese intero, giungano le nostre più sentite condoglianze ai familiari di tutte le vittime. Insieme ad un apprezzamento per coloro che in difficoltà evidenti, anche di pericolo, stanno ancora lavorando per il recupero dei corpi e per assistere e mettere in sicurezza le persone coinvolte”.

Marta e Alberto non ci sono più, sognavano un matrimonio da favola, ora avranno un funerale disgiunto che in pochi dimenticheranno.

Buon viaggio colleghi!

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