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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermiera licenziata perché troppo brava.

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Capita raramente di imbattersi in Infermieri licenziati perché troppo perfetti nel loro agire professionale. La protagonista della nostra storia era invisa alla sua Coordinatrice.

Raramente si viene mandati a casa se si è bravi, ma può succedere. È accaduto, per esempio, a Sara (nome fittizio), Infermiera di 35 anni e ragazza madre da 15, licenziata dal suo datore di lavoro perché troppo perfetta nel suo agire e sapere professionale. Era invisa, per questo, alla sua Coordinatrice Infermieristica. Ecco la sua storia.

Assunta da più di un anno in una casa protetta per anziani (struttura privata) ha iniziato la sua attività lavorativa in discesa, risultando fin da subito disponibile, preparata e pronta a mettersi al servizio dell’equipe.

Laureatasi in Infermieristica nel 2010 in quel di Rimini (Università di Bologna), ha al suo attivo tre Master e si è laureata Dottoressa Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche a Genova.

Dopo qualche mese di attività i primi attriti con la sua Coordinatrice Infermieristica. Si tratta di una trentenne che ha fatto immediatamente carriera all’interno della struttura. Ex-OSS, poi Infermiera e infine Infermiera Magistrale si è munita di Master on line in Coordinamento. Nominata Responsabile delle Attività Assistenziali (RAS) ha subito preso il comando dell’equipe Infermieristica. Tutto ciò senza mai lavorare neppure un giorno in qualità di Infermiera.

La storia della Coordinatrice è importante e ve l’abbiamo raccontata perché è comune a tanti OSS che poi fanno carriera arrivando persino alla Dirigenza Infermieristica e nelle dirigenze ordinistiche provinciali grazie all’aiuto di un sindacato, di un politico o degli amici degli amici.

Sarà in tutto ciò è solo la vittima sacrificale di un brutto sentimento che si chiama invidia.

Infatti, fin da subito la Coordinatrice ha marcato con lei il suo territorio: “qui comando io”. Va da sé pensare che Sara rappresentava un possibile pericolo e per questo andava eliminata.

Dopo una serie infinita di veri e propri atti persecutori, mobbing e incarichi declassanti, Sara si è ribellata ad un certo punto alla Coordinatrice. Lo ha fatto nel peggiore dei modi: urlandole addosso e chiamandola “OSS di merda”. Di qui un richiamo disciplinare e poi il licenziamento per giusta causa.

Sara era dipendente non diretta della struttura, ma di una agenzia interinale, che dopo un richiamo disciplinare ulteriore l’ha lasciata definitamente a casa, incurante del suo stato di ragazza madre e delle sue precarie condizioni economiche.

È una storia triste, è una storia tipica di precariato e di prevaricazione. Racconti simili Ve ne abbiamo raccontato tanti e non finiremo mai di denunciare questi soprusi.

Possibile che non ci sia un modo per reagire a queste forme di abuso di potere?

Segnalateci storie simili: redazione@assocarenews.it

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