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Infermiera Centro Prelievi non rispetta linee guida e non indossa Dpi. Protestano i colleghi.

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Accade in Ausl Romagna. La segnalazione giuntaci anonimamente. Dalle prime verifiche è purtroppo vera.

Sembra di stare tra i famigerati Marines americani, ma siamo solo in un noto centro prelievi dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna. Qui una Infermiera, in stile Terminator, riesce ad eseguire prelievi 80 volte in più rispetto ai suoi colleghi. Per proteggere la privacy degli interessati preferiamo ovviare l’ubicazione precisa, che daremo tuttavia all’azienda nel caso in cui ce lo chiederà. In questa struttura non vengono rispettate (o meglio non le rispetta la protagonisti della nostra storia) le più elementari linee guida in materia.

Dopo aver ricevuto la segnalazione eravamo rimasti increduli per qualche minuto. Poi abbiamo verificato che è tutto vero, o almeno sembra.

Ci siamo recati personalmente presso il Centro Prelievi, ubicato in una nota cittadina nell’entroterra romagnolo. Qui abbiamo constatato di persona ciò che “se non toccata per mano” potrebbe sembrare una bufala.

L’Infermiera sembra una macchina da guerra:

  1. mette i pazienti in fila;
  2. non fa alcuna distinzione tra utenti pediatrici, adulti, geriatrici;
  3. non fa alcuna differenza se si è incinte o meno;
  4. posiziona lacci emostatici a catena (anche fino a 5 di fila), in attesa che “si gonfino le vene”;
  5. indossa quasi sempre gli stessi guanti (quando li mette);
  6. si igienizza le mani quando capita (e non rispettano i 5 momenti imposti dall’AUSL Romagna e dall’OMS);
  7. ridicolizza i colleghi invitandoli a lavorare di più;
  8. smaltisce in maniera spesso errata i taglienti, le provette malfunzionamenti e tutti i presidi monouso per i prelievi di sangue e altri liquidi biologici;
  9. ed altro ancora.

Il bello è che la collega è stata già più volte segnalata, anche per aver creato “terrore” in alcuni bambini e danni da “troppa fretta” a diversi utenti del centro prelievi.

“Questa signora è protetta da ambienti alti dell’AUSL Romagna – ci spiegano alcuni infermieri al telefono – non è facendo più prelievi di altri che si è bravi. Inoltre, la gente va via impaurita dall’ambulatorio e spesso dobbiamo intervenire per prestare assistenza psicologica agli utenti del centro prelievi. Perché nessuno viene mai a controllare?”.

Ce lo chiediamo anche noi. Però invece di segnalare in maniera anonima occorrerebbe scrivere alla Direzione Generale, alla Direzione Sanitaria, alla Direzione Amministrativa e alla Direzione Infermieristica dell’AUSL Romagna. Se nessuno mette nero su bianco si rende complice dello scempio a cui abbiamo assistito da semplici accompagnatori per un giorno.

Se avete altri casi del genere da segnalare scrivete a: redazione@assocarenews.it.

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