Negli USA gli Infermieri guadagnano fino a 125.000 euro annui, ovvero circa 10.500 euro al mese. In Italia si parte da 1.500 per arrivare ad un massimo di 2000 euro. Come mai?
Analizzando i dati comunicati qualche ora fa dalla FNOPI e relativi ad analisi eseguite dall’OCSE, gli Infermieri italiani sono tra i meno pagati al mondo, a differenza di quelli degli Stati Uniti d’America che, al contrario, sono dei veri e proprio Paperon de’ Paperoni.
I primi partono da stipendi di 1500-2000 euro al mese, i secondi arrivano anche a cifre che sfiorano i 10.500 euro mensili, ovvero circa 125.000 euro annui. Una discrepanza che ha fatto saltare dalla sedia tanti colleghi, da sempre oberati da un carico di lavoro esorbitante, decisamente inclassificabile ed umiliante dal punto di vista economico.
“Uno dei problemi maggiori da affrontare rispetto alla crescita e alle aumentate responsabilità e specializzazioni della professione infermieristica, è sicuramente quello delle retribuzioni – hanno spiegato dalla FNOPI, che ieri ha festeggiato il suo secondo congresso nazionale, questa volta esclusivamente in digitale – oggi questa voce è inserita del più vasto contenitore del ‘personale non dirigente’, anche se a molti infermieri sono affidati ruoli di coordinamento e di responsabilità anche di Distretti sanitari. Anche da questo nasce l’esigenza di un’area infermieristica separata, in cui sia possibile riconoscere i diversi livelli di responsabilità e di merito e prevederne un’adeguata, conseguente, retribuzione. Resta il dato che gli infermieri italiani sono i meno pagati tra quelli degli Stati maggiormente industrializzati in Europa e in tutto il mondo occidentale”.
Insomma perché rimanere ancora in Italia a fare la fame e non pensare a Paesi esteri come gli USA (soprattutto l’area californiana), il Lussemburgo, i Paesi Bassi, il Regno Unito e l’Irlanda?
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