Gli Infermieri sono per natura professionale le persone da sempre più vicine agli Assistiti. Quando un Paziente muore, l’Infermiere piange, lo fa in silenzio, lo fa scrutandosi dentro.
Gli Infermieri non sono professionisti sanitari speciali, ma hanno una marcia in più, sanno apprezzare e toccare da vicino l’anima dell’Assistito. E’ per questo che quando un Paziente muore piangono. Lo fanno in silenzio, lo fanno analizzandosi dentro.
La Professione Infermieristica è l’unica a guardare all’umano. Non è che gli altri non lo facciano, ma l’Infermiere è differente.
Quando un Paziente muore va via anche la sua anima. L’Infermiere si sente impotente, ma sa che ha fatto tutto per rispettarlo in vita. Gli ha stretto la mano, lo ha nutrito, lo ha medicato, gli ha somministrato i farmaci, lo ha tartassato di presidi invasivi nel tentativo di migliorargli l’esistenza. Spesso ha fatto bene, qualche volta meno be, ma è stato sempre al suo fianco.
E quando un Paziente muore si respira una brutta aria in tutto il reparto. Con lui vanno via le voci, i lamenti, i sorrisi, gli stessi pianti.
E davvero quando muore un Paziente gli Infermieri piangono dentro. Non va via solo un cognome, un nome, un numero di matricola al polso. Va via una Persona.
Sarà per questo che gli Infermieri piangono, piangono da soli, non si fanno vedere. Non possono farsi vedere, perché hanno altri 10, 100, 1000 Pazienti da gestire e da sostenere.
Elisa, una Infermiera che ha imparato a piangere, dentro.