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giovedì, Aprile 25, 2024
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Concorsi Pubblici: nuove linee ministeriali a tutela dei giovani!

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Concorsi Pubblici più equi in arrivo!

Una buona notizia, un buon primo passo verso nuove modalità di selezione per assunzioni pubbliche: le nuove linee guida ministeriali sui Concorsi Pubblici andranno a tutelare i giovani infermieri, oss, fisioterapisti, tsrm e professionisti sanitari!

Le nuove linee guida sono state emanate tra gli ultimi atti dell’ex Ministro Madia nel mese di aprile e portavano già diverse significative novità.

Adesso, grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta questa settimana, produrranno finalmente gli effetti utili a migliorare il sistema di selezione e renderlo più aderente ed equo.

In particolare viene inserita un’importante impronta che va a tutela di giovani professionisti e tecnici sanitari: si parla infatti di una più coerente e giusta valutazione dei titoli di studio e di carriera. Moltissimi candidati di concorsi passati si sono infatti visti scavalcare da decine e centinaia di professionisti con molti più anni di lavoro alle spalle e quindi con un patrimonio di titoli di carriera importante.

Questo però rischia di squilibrare la graduatoria, influenzata troppo significativamente da questi punteggi rispetto alle reali conoscenze dimostrate in prova di esame concorsuale e rispetto anche ai titoli di studio posseduti.

Come si legge invece nel testo ufficiale delle Linee Guida “Nelle previsioni relative ai titoli, occorre assicurare un adeguato bilanciamento tra i titoli di servizio (che premiano coloro che sono già dipendenti pubblici, presso la stessa o altre amministrazioni) e altri titoli. Occorre evitare di escludere di fatto categorie di potenziali candidati meritevoli (in particolare quelli più giovani) attribuendo un peso eccessivo a titoli che essi non possono avere: per evitare questo rischio, si può stabilire un punteggio massimo a determinati titoli, come l’attività lavorativa svolta

Rispetto inoltre ai titoli di servizio, si puntualizza ulteriormente che “…essi non devono essere discriminatori, per esempio se si tratta di titoli di cui possono realisticamente essere in possesso soltanto, o quasi soltanto, i dipendenti in servizio presso l’amministrazione che bandisce il concorso. Per quanto possibile, i titoli di servizio non dovrebbero consistere semplicemente nell’aver svolto un’attività lavorativa, ma nell’averla svolta in modo meritevole, sempre che di tale meritevolezza possa darsi un criterio e un indice distintivo e significativo“.

Un passo avanti, quindi, che può sembrare piccolo ma che condizionerà le graduatorie finali.

Un passo che se per ipotesi (cosa non possibile per legge) venisse applicato a graduatorie già esistenti, produrrebbe modificazioni sostanziali con entrata nel servizio pubblico anticipata o posticipata di mesi per i candidati coinvolti nel cambio di graduatoria!

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