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Pazienti Stomizzati e Incontinenti: Infermieri professionisti essenziali per malati e famiglie.

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Consulta FNOPI dei Cittadini-Pazienti: sottoscritti due nuovi protocolli d’intesa  con le associazioni dei pazienti incontinenti e stomizzati (Fais e Fincopp). “L’infermiere per noi è una figura essenziale, per i malati e per le famiglie”.

Due protocolli d’intesa della Federazione con Fais Onlus (Federazione delle Associazioni di Incontinenti e Stomizzati) e Fincopp (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico). Le due Associazioni identificano nell’infermiere l’unica figura in grado di promuovere progetti di informazione e comunicazione su incontinenza e stomia che facciano emergere le buone prassi e il rapporto “preferenziale” tra personale infermieristico e pazienti; far conoscere, attraverso gli infermieri, la realtà degli stomizzati e l’importanza della condivisione in tutte le sue forme, attraverso una specifica azione di sensibilizzazione culturale mediante il quotidiano agire professionale per affermare un più alto livello di inclusione sociale e contrastare lo stigma.

E per questo li vogliono a fianco per elaborare con loro proposte per il Governo e per le Regioni e per attivare, anche attraverso i singoli Ordini provinciali, incontri pubblici e/o convegni sull’incontinenza e le disfunzioni del pavimento pelvico, sul territorio nazionale, regionale e locale.

Fais Onlus ha chiesto alla FNOPI di aiutare la Federazione a ridurre le diseguaglianze presenti sul territorio nazionale in riferimento alla presa in carico delle persone portatrici di stomia. Di istituire un tavolo tecnico per l’elaborazione di un documento da proporre alla Conferenza permanente Stato Regioni e Province autonome, che preveda anche l’inserimento delle prestazioni infermieristiche in stomaterapia nei nomenclatori regionali.

Di supportare la costituzione di un tavolo permanente sull’incontinenza presso il ministero della Salute che lavori per rendere operative le indicazioni previste dall’accordo sul “Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale” sancito nel gennaio 2018 dalla Conferenza Stato-Regioni, anche per promuovere progetti di informazione e comunicazione su incontinenza e stomia che facciano emergere le buone prassi e il rapporto “preferenziale” tra personale infermieristico e pazienti.

Altra sinergia è quella necessaria per far conoscere, attraverso gli infermieri, la realtà degli stomizzati e l’importanza della condivisione in tutte le sue forme, attraverso una specifica azione di sensibilizzazione culturale mediante il quotidiano agire professionale per affermare un più alto livello di inclusione sociale e contrastare lo stigma.

Ma soprattutto qualificare i processi di acquisto dei device per le persone stomizzate attraverso la valorizzazione delle competenze infermieristiche, dell’esperienza infermieristica e dei pazienti grazie alla loro esperienza quotidiana nel vissuto della propria condizione. Per questo le Federazioni promuovono il principio della partecipazione degli infermieri e dei pazienti nei processi di acquisto in sanità

Fincopp assieme a FNOPI agiranno secondo il protocollo in sinergia per promuovere attività verso e a sostegno dei Pazienti con attività di supporto e informazione, verso il settore della Sanità, con progetti di formazione per Operatori e Professionisti sanitari, verso il Territorio, con azioni di informazione e sensibilizzazione, verso le Istituzioni nazionali, regionali e locali, con attività di stimolo verso scelte politiche e amministrative, orientate a rendere accessibili le cure per l’incontinenza e le disfunzioni del pavimento pelvico e a migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono.

In particolare, FNOPI promuoverà la corretta conoscenza dell’incontinenza e delle disfunzioni del pavimento pelvico all’interno della professione infermieristica in Italia e la partecipazione della professione infermieristica, degli Ordini provinciali OPI e della stessa FNOPI a alla realizzazione dei tavoli di lavoro regionali previsti nell’Accordo Stato Regioni del 24 Gennaio 2018.

E questo perché, come recita il protocollo, la professione infermieristica svolge i ruoli e le attività di prevenzione, presa in carico, cura assistenza, sostegno e informazione dei pazienti che soffrono di incontinenza e disfunzioni del pavimento pelvico, dei loro familiari e dei caregiver, di formazione e informazione delle professioni sanitarie, di informazione e sensibilizzazione verso le istituzioni sociosanitarie, politiche e amministrative, con la maggiore efficacia, nell’ambito del team multidisciplinare e multiprofessionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza e delle disfunzioni del pavimento pelvico.

Occasione della firma la Consulta FNOPI Cittadini-Pazienti che si è riunita su Patto per la Salute e manovra 2020 e non ha avuto dubbi: ha stabilito all’unanimità due grandi filoni di intervento, quello sulle cure palliative per tutte le patologie croniche (dai tumori alla Sla); quello dell’assistenza domiciliare, ma non solo ai pazienti, anche alle famiglie e ai caregiver che hanno bisogno di essere educati e formati da chi lo sa fare davvero. E naturalmente risorse che diano certezze, senza poi tagli in corso d’opera e fondi dedicati a assistenza e cure estremamente costose come ad esempio le Car T.

Le 47 associazioni di Cittadini-Pazienti che fanno parte della Consulta hanno sottolineato che l’aspetto diagnostico-terapeutico è già assolto nel momento dell’identificazione della patologia e del controllo sul suo decorso e su eventuali complicanze. Quello che manca è un’assistenza pubblica – quindi la garanzia dell’universalità, continuità ed uguaglianza – sul territorio in grado di aiutare i pazienti a far fronte h24 ai loro bisogni di salute, spesso estremamente complessi e che quindi non possono e non devono contare solo su caregiver rappresentati da familiari, amici e in generale da chi vive accanto a loro, ma devono essere assistiti da professionisti preparati e in grado davvero di riconoscere e far fronte alle necessità primarie legate alla loro condizione.

“Senza un deciso cambio di rotta verso un’assistenza territoriale davvero completa ed efficiente – ha commentato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche – si rischia di non riuscire ad affrontare la nuova epidemiologia legata soprattutto (ma non solo) all’innalzamento dell’età media ormai certificata non solo a livello nazionale, ma internazionale. In questo – aggiunge – l’infermiere è la figura costantemente presente nei team assistenziali ed è colui che, indipendentemente dai setting in cui opera, può ricoprire un ruolo significativo sia nella gestione della fragilità che della complessità evidenziata dalla persona assistita. Tutto questo le famiglie italiane lo sanno, soprattutto se tra loro ci sono persone che richiedono prestazioni tutte infermieristiche, con una matrice ampia e articolata, con più o meno elevata tecnicità, che però richiede in ogni caso l’intervento di un infermiere. Mentre da recenti ricerche promosse dalla FNOPI – conclude la presidente – è emersa la loro difficoltà di avere continuità assistenziale sul territorio e a domicilio tramite il Servizio sanitario, e la possibilità di avere accesso tempestivo al momento del bisogno ad alcune prestazioni sanitarie, tra le quali anche quelle infermieristiche per carenza di organizzazione, ma soprattutto di organici: oggi mancano almeno 53mila professionisti (senza considerare Quota 100) di cui almeno 20-30mila proprio sul territorio”.

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