La Legge 3/2018 (Legge Lorenzin) diventa sempre più concreta. Va in porto, in fatto, il decreto attuativo sulle procedure elettorali con la collaborazione delle Federazioni. Per la presidente dell’Ordine degli Infermieri Barbara Mangiacavalli “è ora di fare in fretta e di ripristinare la regolarità degli Enti ordinistici territoriali e nazionali”.
“Con il via libera al decreto attuativo della legge 3/2018 sulle procedure elettorali, gli Ordini compiono un importante passo avanti rispetto a un tema che fino a oggi aveva spesso ‘ingessato’ uno dei momenti più importanti della loro attività: le elezioni”. Commenta così Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, l’approvazione definitiva del decreto applicativo della Legge che porta il nome del Ministro uscente della Salute.
“Il decreto – spiega -, che ha recepito le istanze delle Federazioni degli infermieri, dei medici, di veterinari e dei farmacisti, consente un’agilità di procedure e una certezza di risultati che finora aveva spesso bloccato il rinnovo di parecchi Ordini provinciali e rallentato l’iter di quello degli organi direttivi delle Federazioni”.
Oltre alle novità sui meccanismi elettivi che prevedono non più due, ma tre convocazioni con quorum differenziati rispettivamente a due quinti, un quinto e, in terza convocazione, il voto valido qualunque sia il numero dei votanti e il fatto che le liste presentate sono valide per tutte le votazioni, c’è anche un importante riconoscimento della necessità di dare spazio ai giovani, “principio questo – aggiunge Mangiacavalli – che fa parte del programma Fnopi, che ha proposto la modifica, recepita, al testo originario, del prossimo triennio: aparità di voti tra due o più candidati è proclamato il più giovane, in relazione alla data della deliberazione di iscrizione all’Ordine e nel caso ancora di parità si tiene conto di quella di abilitazione all’esercizio professionale e, nel caso ancora dell’età”.
“E’ importantissimo che i decreti attuativi della legge siano emanati al più presto – sottolinea la presidente degli oltre 440mila infermieri presenti in Italia – perché è nello spirito della nuova norma rivedere la legge originaria del 1946 e, soprattutto, dare maggiore agilità e maggior potere di controllo e gestione agli ordini per la tutela degli iscritti (ad esempio contro l’abusivismo) e soprattutto per la tutela dei cittadini”.
“Il fatto poi che il decreto sia stato concordato con le Federazioni dei professionisti – conclude – è l’espressione delle nuove sinergie tra professioni che quotidianamente lavorano per i cittadini e i loro bisogni di salute. Insieme possiamo e dobbiamo disegnare e proporre soluzioni per cambiare modelli ormai desueti che non valorizzano a sufficienza l’integrazione professionale. Abbiamo iniziato oggi un cammino proficuo e costruttivo per riconfigurare le relazioni tra professioni a vantaggio dell’organizzazione del Ssn e soprattutto delle persone”.