OPI Livorno interviene a difesa dell’immagine infermieristica nell’anno solare più complicato.

Comunicato dell’OPI Livorno che interviene a difesa degli infermieri della provincia costiera toscana.

OPI Livorno interviene a difesa degli infermieri e della loro immagine.

Lo sforzo e la professionalità di questo annus horribilis non meritano di ricevere una narrazione di singoli fatti che può risultare fuorviante.

“Come Ordine degli Infermieri della Provincia di Livorno, a tutela dell’immagine professionale, sentiamo il dovere di intervenire perché corriamo il rischio di dare una narrazione diversa di quello che siamo e stiamo facendo, ormai da un anno, in condizioni critiche e in ogni aspetto della cura alla Salute.

La difficoltà non è dettata soltanto dall’estenuante lavoro con indosso tute, maschere e caschi che ci costringono a demandare i bisogni personali per proteggere noi e i nostri assistiti, non è dettata neanche dall’aver dovuto garantire maggiori turni e rinunciare al nostro tempo libero per la salvaguardia di servizi che hanno necessitato maggiore presenza, ma nemmeno dalla paura che ci portiamo a casa e che ci costringe lontano dai nostri cari perché sappiamo che il minimo errore ci porterebbe ad essere vettori del virus.

La difficoltà più grande a cui ci siamo dovuti sottoporre è stata la necessità di rivedere il nostro lavoro in ogni suo aspetto, essere in grado di assistere i pazienti secondo le procedure di sempre integrandolo con quello che in realtà ci contraddistingue da sempre e ci caratterizza, ovvero, garantire il contatto empatico con il prossimo, esserci in maniera maggiore con un impegno emotivo degli Infermieri per farsi carico degli affetti che i pazienti che assistevamo non avevano nei momenti, spesso, più difficili della propria vita.

Ci siamo dovuti quindi adattare ad una modalità nuova che ci ha costretto a studiare modalità di comunicazione, di mantenere un collegamento con l’esterno delle strutture, di essere vicino a persone che dovevano affrontare le paure con solo noi accanto ed essere quel collante a cui spesso i loro occhi si sono rivolti facendoci capire che eravamo tutto ciò che, in quel momento, avevano.

Di fronte a tutto questo non pensiamo di meritare la narrazione che c’è stata in questi giorni per alcuni episodi, che sono da studiare, da capire, perché tutti hanno bisogno delle migliori cure, ma analizzare secondo le modalità consone a tale scopo, affinché si possa portare un miglioramento per tutti, soprattutto per i cittadini di cui ogni giorno ci occupiamo.

Vorremo cogliere l’occasione anche per affrontare un tema che ci obbliga a riflettere sul ruolo dell’Infermiere all’interno della Sanità oggi, che è cresciuto e specializzato in questi anni e si è formato per essere il punto di riferimento dell’assistenza, che si avvale di piani di cura personalizzati e costruisce percorsi in collaborazione con tutto il team sanitario multidisciplinare, all’interno del quale ognuno opera con le proprie competenze ed in cui la natura tecnica delle prestazioni non ricade unicamente sulla figura infermieristica, così come dice la normativa vigente.

Per essere più chiari, oggi, insieme agli altri operatori del sistema salute, non ci occupiamo solo di eseguire alcuni compiti che sono dettati da una specifica elencazione, ma costruiamo una rete che ci vede coinvolti in ogni ambito e, sebbene spesso il risultato non sia tangibile immediatamente, in questo modo riusciamo a mantenere elevato lo standard di cure del paziente, mantenendo al contempo un elevato tasso di personalizzazione“.