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Infermieri non avranno aumenti, i Medici si: la Fnopi vigilerà su Legge Bilancio

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Infermieri non avranno aumenti, i Medici si: la Fnopi vigilerà su Legge Bilancio.

Tutte le novità dalla Legge di Bilancio

Il testo della bozza della legge di Bilancio inviata al Quirinale e che Mattarella ha firmato perché sia inviata alle Camere affronta alcuni temi di sanità. Meno di quanti non ne siano circolati nelle prime bozze, ma l’iter parlamentare consentirà successive modifiche. Una manovra, si legge in una nota della Fnopi, che apparentemente stanzia risorse per il rinnovo dei contratti, ma che in realtà sono quantificabili a poco più di quel che c’era nella precedente legge e che tuttavia non fa alcun riferimento a politiche del personale, ma solo dei medici, rimandando il tutto al nuovo Patto per la salute che deve ancora essere iniziato a discutere.

Nella manovra molti riferimenti sono al nuovo Patto per la salute ancora tutto da definire, ma in questo senso ci sono parti del vecchio Patto – quello ancora in vigore – non attuate e, una fra queste, è proprio l’articolo 22 che si riferisce proprio al personale del Ssn e che è rimasto in stand by per tutto ciò che riguarda gli aspetti più innovativi.

Per quanto riguarda il finanziamento si tratta tra l’altro di risorse distribuite nei tre anni che ogni legge di Bilancio copre come normale riferimento, anche se tuttavia poche volte è accaduto che dopo il primo anno di vigenza, la legge successiva non abbia modificato termini, importi e attenzioni.

L’iter della manovra tuttavia deve ancora iniziare in Parlamento, dove come ogni anno si susseguiranno emendamenti che potrebbero anche stravolgere – nel bene e nel male – le previsioni attuali.

La FNOPI presterà la massima attenzione  a questo iter, coinvolgendo in modo attivo e proattivo anche i presidenti degli OPI provinciali perché non ci si trovi a dicembre difronte a situazioni non più modificabili e, soprattutto, all’assenza di norme e novità che riguardino la nostra professione. 

Questi in estrema sintesi gli argomenti di carattere sanitario.

(art. 34) Contratti Ssn: lo stanziamento per il rinnovo dei dipendenti statali è di 1,1 miliardi per il 2019, 1,4 miliardi per il 2020 e 1,7 milioni dal 2021. Ma per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2019 – 2021, e quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (i professori universitari), sono a carico dei rispettivi bilanci e, quindi, sfruttano nel caso del Ssn eventualmente l’aumento del fondo sanitario. Viene inoltre confermata, rispetto alla precedente bozza, la previsione di successivi atti di indirizzo dei comitati di settore per il personale di amministrazioni non statali. Quest’ultima norma vale anche per il personale convenzionato con il Ssn.

 (art. 40) Fondo Sanitario Nazionale e nuovo Patto per la Salute: per il 2019 si confermano 114,435 miliardi. Si incrementa il fondo di 2 miliardi nel 2020 e di 1,5 miliardi nel 2021. L’accesso alle risorse incrementali è subordinato ad un Patto per la Salute 2019-2021 – da stipulare in Conferenza Stato-Regioni – con misure di programmazione, miglioramento dei servizi ed efficientamento dei costi, tra le quali:

  1. Revisione della compartecipazione del cittadino;
  2. Rispetto degli obiettivi di programmazione, in coerenza con la riorganizzazione delle reti e dell’assistenza territoriale, con riferimento a cronicità e liste di attesa;
  3. Valutazione dei fabbisogni di personale di base e specialistico;
  4. Interconnessione dei flussi per tracciare il percorso del paziente;
  5. Promozione della ricerca sanitaria;
  6. Ordinata programmazione del ricorso agli erogatori privati accreditati;
  7. Ammodernamento tecnologico.

(art. 13) Credito di imposta R&S: il credito di imposta per ricerca e sviluppo viene portato dal 50% al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, con un limite annuale portato da 20 a 10 milioni di euro. Il credito è elevato al 50% solo sulla parte di spesa eccedente riferibile a personale di ricerca e sviluppo e contratti stipulati con università, enti di ricerca, startup innovative per lo svolgimento diretto delle attività di ricerca e sviluppo. La bozza estende il godimento del credito d’imposta anche alle spese per materiali, forniture e altri prodotti impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo per la realizzazione di prototipi o impianti pilota.

(art. 39) Liste d’attesa: sono stanziati 50 mln all’anno per il triennio 2019-2021. I fondi saranno ripartiti secondo le modalità individuate da un successivo decreto attuativo. Il monitoraggio degli esiti sarà affidato al Comitato LEA.

(art. 41) Formazione medici: Le risorse per i Mmg sono aumentate di 10 milioni, quelle per i medici specialistici di 22,5 milioni per il 2019, di 45 milioni per il 2020, di 68,4 milioni per il 2021, di 91,8 milioni per il 2022 e di 100 milioni all’anno dal 2023 in poi.

IL TESTO DELLA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2019

LA RELAZIONE TECNICA 

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