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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermieri diamo un sonoro schiaffo alla Politica!

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Infermieri stremati, la politica inizi a tremare!

Diamo uno “schiaffo” alla politica. Purtroppo, ancora una volta, siamo stati beffati. La legislatura appena conclusa verrà ricordata dagli infermieri al pari di quella presieduta dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi: ricca di chiacchiere e povera (o forse sarebbe più giusto dire del tutto priva) di fatti.

L’approvazione del DDL Lorenzin avvenuta qualche settimana fa e poi pubblicato il 31 gennaio 2018 sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, propinataci come un regalo da parte di questo governo, in realtà altro non è che un diritto riconosciuto dopo 10 lunghi anni, ad una categoria professionale composta da laureati.

Con ciò non si intende sminuire l’importanza della nascita del nostro Ordine, ma vuol semplicemente fornire uno spunto per cominciare seriamente a riflettere su quanto tutti i governi fino ad oggi si siano presi gioco della nostra categoria.

L’istituzione di un Ordine professionale, infatti, costituisce un punto fondamentale che, al pari del possesso di una laurea, è in netto contrasto con la permanenza della professione infermieristica all’interno del  CCNL del comparto sanità in compagnia di figure a cui non viene richiesto il possesso di alcun titolo accademico e per le quali non vige l’obbligo di iscrizione ad alcun ordine professionale (senza tener conto dell’abisso di responsabilità e competenze che intercorrono tra la nostra ed altre categorie).

Fortunatamente in questi giorni stiamo assistendo ad una mobilitazione di massa riguardo l’argomento di sui sopra, divenuto “cavallo di battaglia” ad esempio per A.A.D.I (la cui petizione invitiamo caldamente a sostenere cliccando su questo link: https://www.change.org/p/al-parlamento-italiano-sezione-contrattuale-speciale-per-gli-infermieri/fbog/56472757?recruiter=56472757&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_petition&utm_term=psf_combo_share_initial.combo_new_control_progress_110217winners) ma, senza una volontà da parte dei sindacati (Cgil Cisl e Uil in primis) e della politica, difficilmente si riuscirà nell’intendo di veder riconosciuto agli infermieri un contratto in linea con la loro professionalità.

Mentre tutto ciò accade e mentre il governo Gentiloni chiude i battenti, i nostri cari onorevoli hanno però fatto in tempo ad elargire l’ennesimo riconoscimento ad una categoria a loro tanto cara, quella medica, per la quale sovente la politica si prodiga, giustamente, in virtù dell’importanza che la stessa riveste all’interno del SSN.

Non si è trovato, però, il tempo di pensare ad un altro vero e proprio pilastro della Sanità, composto da oltre 450mila professionisti, trattati e retribuiti però al pari di un semplice operaio (senza alcun disprezzo per questi ultimi ovviamente) con competenze e responsabilità, come già detto, di un certo rilievo.

Come già dichiarato dalla Presidente Nazionale dott.ssa Barbara Mangiacavalli e da altri presidenti provinciali come il dott. Saverio Andreula (ma non solo), gli infermieri terranno conto delle scelte effettuate dall’attuale governo e dai partiti componenti la coalizione quando sarà il momento di recarsi alle urne alle prossime elezioni politiche.

Val bene la pena ricordare ai vari esponenti politici che, se quei 450mila operai dovessero fermarsi, anche solo per mezza giornata, l’intero sistema andrebbe in tilt ed i soli signori dirigenti, ben poco potrebbero fare affinché le normali attività proseguano come da routine.

Anche per tutti questi motivi non si può non aderire allo sciopero generale degli Infermieri previsto per il 23 febbraio 2018!

Forse, è arrivato il momento di rinfrescare la memoria ai nostri cari rappresentanti politici e sindacali, e l’occasione ci viene offerta su un piatto d’argento proprio tra pochi mesi, quando sia gli uni che gli altri ci verranno bonariamente a cercare promettendoci mari e monti (cosa che gli riesce benissimo) in occasione delle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018 e del rinnovo delle RSU che avverrà sempre il prossimo anno.

Il centrosinistra ci ha ampiamente deluso ed ignorato, mentre ancora paghiamo lo scotto del blocco del turn over (e non solo) voluto dal centrodestra: se 450mila elettori, comprese le proprie famiglie (che subiscono le conseguenze economiche di cui sopra) votassero per altre compagini, qualcosa come circa 2,5 milioni di voti andrebbe ad arricchire il bacino elettorale di altri partiti, diversi da quelli che fino ad oggi hanno bistrattato la nostra categoria (a patto che questi prestino la dovuta attenzione alle richieste provenienti dagli infermieri italiani).

Allo stesso modo, se 450mila quote mensili relative a tessere sindacali venissero dirottate tutte esclusivamente verso una sigla disposta a portare avanti, senza scendere a compromessi, le rivendicazioni della nostra categoria, i signori che fino ad oggi si sono seduti ai tavoli di contrattazione, ignorando (volutamente?) troppo spesso la voce di coloro i cui interessi avrebbero dovuto difendere e tutelare, probabilmente si sveglierebbero da quel torpore che da troppi anni li affligge.

La rabbia è tanta, l’occasione è quella giusta: smettiamola di lamentarci e dimostriamo l’importanza ed il peso politico della nostra categoria a tutti coloro i quali fino ad oggi ci hanno solo riempito di promesse rimaste tali.

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