L’Ospedale di Lugo (RA) è uno delle strutture di cura e riabilitazione più antiche della Romagna. Da tempo è sotto l’occhio del ciclone per le store di una Infermiera che tanto ha fatto discutere sui media e che poi è stata scagionata dall’accusa di omicidi seriali. Negli ultimi anni molto è cambiato, ma non è cambiato il modo e l’intensità nel controllo degli abusi, soprattutto da parte di pseudo-Infermiere che continuano ad offrire abusivamente prestazioni a domicilio e/o in struttura.
L’ultimo caso riguarda l’annuncio della sig.ra Elena che per Lugo e aree limitrofe si offre di fare “lavori domestici, disposta a valutare anche la possibilità per assistenza nei week end e per necessità anche assistenza notturna (no 24 ore)”. E per fare questo si identifica come “signora referenziata italiana automunita” e si “offre come assistente agli anziani, allettati, inezioni“. La stessa vanta “esperienza lavorativa presso ANT di Bologna”.
La signora Elena, tuttavia, non sa che finché resta nell’ambito dell’assistenza di natura alberghiera o igienica ai pazienti è libera di fare quello che vuole (ci sono tante badanti straniere che si improvvisano assistenti esperte), ma quando scende nel campo meramente infermieristico, medico e sanitario le cose cambiano.
A meno che non sia una Infermiera regolarmente iscritta all’Albo professionale (e ne dubitiamo), non può offrirsi di fare “iniezioni” (tradotto: intramuscolo) per giunta a pagamento, perché subentra a questo punto l’abuso di professione e quindi un reato di natura penale.
Il volantino che trovate qui nel servizio è presente ovunque nell’Ospedale di Lugo ed è stato notato anche nei nosocomi di Faenza e di Ravenna.
Per questo motivo, onde combattere l’abusivismo dilagante (e spesso inconsapevole), che il quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it ha deciso di inviare opportuna segnalazione all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ravenna e alla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI).
Pronta la risposta dell’OPI ravennate, che ha provveduto immediatamente a segnalare il caso alle autorità giudiziarie preposte. Lo ha riferito tramite e-mail ad AssoCareNews.it la presidente Paola Suprani.
Capiamo la necessità da parte di questa signora di lavorare e di avere il diritto ad una occupazione dignitosa, ma è pur vero che non è possibile continuare con gli abusi, tutto ciò nell’interesse principale del Paziente che ha il diritto alla migliore qualità dell’assistenza. E questo continua ad accadere in una Emilia Romagna che non ti aspetti!
Invitiamo anche i Pazienti e i loro parenti a diffidare da simili annunci e di rivolgersi a professionisti nell’ambito Infermieristico e Medico. La salute prima di tutto!
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa di denuncia.