Gli Infermieri Italiani sono esseri infungibili e sostituiranno presto i Medici di Base sul territorio. E’ quanto emerso ieri sera al Congresso Nazionale degli Infermieri al termine di un seguitissimo show-dibattito gestito dal giornalista RAI Salvo Sottile.
La location scelta per ‘evento è il Parco della Musica di Roma, dove fino a domani 7 marzo avrà luogo il primo congresso della neonata Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI). A presiedere l’evento la presidente Barbara Mangiacavalli che in più occasioni ha parlato di “infungibilità degli Infermieri”.
Cos’è l’infungibilità?
Il Dizionario Garzanti spiega che:
- (dir.) si dice di bene considerato nella sua specificità e non sostituibile con un altro della stessa specie
- (burocr.) che non è sostituibile nello svolgimento di un incarico, una funzione ecc.: funzionario infungibile.
In altre parole Mangiacavalli ha fatto capire bene che l’Infermiere Italiano è un Professionista della Salute che si laurea, diventa dottore magistrale, segue Master e corsi di Alta Formazione, fa Ricerca, si specializza nei diversi settori dell’assistenza ed è esperto più dei medici in varie aree delle cure dirette in ospedale e sul territorio. Per cui non si capisce perché i Medici sono Infungibili e gli Infermieri no, questa tendenza deve essere invertita o meglio parificata. Con l’avvento dell’Ordine la classe medica è avvisata: gli Infermieri non se ne staranno in silenzio continuando a subire deprofessionalizzazione continua e perché no abusi e soprusi.
Durante il dibattito coordinato dal giornalista di Mi manda RaiTre gli interventi sono stati chiamati a rispondere a domande specifiche che hanno creato la reazione positiva e spesso l’ovazione degli oltre 3500 Infermieri presenti all’evento romano.
Diversi, dicevamo, i partecipati all show di Sottile:
- Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI;
- Tonino Aceti – Coordinatore nazionale Cittadinanzattiva
- Nicola Draoli – Componente Comitato centrale Fnopi
- Tiziana Frittelli – Presidente Federsanità Anci
- Salvo Leone – Direttore generale Amici Italia Onlus
- Roberto Messina – Presidente Senior Italia Federazioni
- Pier Raffaele Spena – Segretario nazionale Fais.
Il messaggio più provocatorio è stato quello di Tonino Aceti, che ha detto a chiare lettere che senza gli Infermieri Italiani il Sistema Sanitario Nazionale va in frantumi.
Molto applaudito l’intervento di Roberto Messina che, parlando dalla parte degli anziani e dei pazienti, ha annunciato quello che da sempre annuncia: “presto gli Infermieri di Famiglia e di Comunità sostituiranno i Medici di Medicina Generale, che sono una razza in via di estinzione soprattutto perché hanno dimenticato di essere dalla parte degli Assistiti”.
Durante il dibattito si è parlato anche di violenza ai danni di Infermieri e Medici soprattutto nei Pronto Soccorso. A condannare il fenomeno un po’ tutti gli intervenuti, ma soprattutto Nicola Draoli, nella sua veste di componente del Comitato Centrale FNOPI e di presidente dell’Ordine degli Infermieri di Grosseto. Draoli ha stigmatizzato la violenza ricordando che se si dà spazio agli Infermieri sul territorio si intasano meno gli Ospedali e la gente è meno esasperata. Esasperazione che, secondo gli intervenuti, è dovuta soprattutto ad un Sistema Sanitario Nazionale che si basa ancora su Medici di Famiglia e Guardie Mediche che da tempo non fanno più il loro lavoro.
Sulla stessa scia si sono espressi Tiziana Frittelli, Salvo Leone e Pier Raffaele Spena. Quest’ultimo ha dichiarato che senza gli Infermieri esperti di stomie non è facile per i pazienti oncologici proseguire con le attività comuni della vita: “non è possibile che nessun medico chirurgo sia a disposizione degli Stomizzati se non per un’ora a settimana, meno male che ci siete voi!”.
“La politica ha paura di voi e oggi se n’è accorto chi vi ha ignorato” – ha dichiarato ad AssoCareNews.it Salvo Sottile – “degli Infermieri si deve parlare e se ne deve parlare correttamente; la colpa è anche di noi giornalisti che spesso vi dedichiamo titoloni fuorvianti e notizie che non stanno né in cielo, né in terra”.
Insomma gli Infermieri Italiani sono sul piede di guerra, si dichiarano infungibili e a Roma hanno chiarito che si andranno a prendere gli spazi che meritano.