Sciopero Generale della FISI. Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie dicono no alle guerre e solidarietà per colleghi sospesi o radiati.
Il 26 maggio 2023 , in occasione dello sciopero generale, decine di associazioni e di movimenti politici saranno presenti in manifestazione presso le Prefetture di ogni regione insieme alla FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) per testimoniare lo stato di totale degrado della sanità italiana, per manifestare a favore della inviolabilità del diritto individuale di scelta e di cura, contro ogni obbligo sanitario, a favore del personale sanitario sospeso e radiato, contro ogni guerra e contro l’entrata (nei fatti) dell’Italia nella guerra tra Ucraina e Russia.
Le motivazioni, nel dettaglio, sono queste:
- la Pandemia ha dimostrato che il Sistema Sanitario Nazionale regionalizzato, con la gestione politicizzata dei Presidenti di Regione, è inadeguato, poiché ha fatto conseguire all’Italia il triste primato del più alto numero di morti per COVID in Europa a causa dell’abbandono delle persone ammalate presso il proprio domicilio e senza nessuna cura (tachipirina e vigile attesa, sic!);
- inoltre, non vi è alcuna certezza di cura e di assistenza gratuita per quei cittadini che lamentano danni da vaccino e che hanno esitato – dal trattamento sanitario obbligatorio imposto dal Governo – limitazioni lavorative e di vita. Non vi sono ambulatori territoriali specifici per la cura dei danni da vaccino, e non vi è alcun riconoscimento formale e sostanziale dell’invalidità civile per tutti i danneggiati;
- l’obbligo generalizzato delle inoculazioni ha generato 900 morti, 26.000 reazioni avverse gravi ed oltre 140.000 reazioni avverse non gravi (Fonte AIFA, pubblicato nell’ultimo report). Le persone non hanno avuto il diritto alla scelta libera, hanno dovuto sottoscrivere un consenso informato fallace, sotto il ricatto e la minaccia di essere sospesi dal lavoro e da ogni retribuzione;
- nel P.N.P.V. (Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale) si ripete una condizione non più sopportabile di obbligo alle vaccinazioni per determinate categorie di lavoratori che genererebbe un impedimento lavorativo grave e, ancora una volta, in contrasto con la Costituzione, a partire dal personale Sanitario e Scolastico. Il personale sanitario che si è opposto ad un obbligo costituzionalmente indegno, viste le tante reazioni avverse anche gravi, è stato ingiustamente radiato o sospeso.
L’Italia sta fortemente contribuendo ad inviare armi per la guerra in corso tra Russia e Ucraina.
Le armi per loro natura non possono essere considerate “difensive”, ma “offensive”. La nostra Costituzione recita che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”.
Inviare armi significa entrare in guerra, contribuendo ad una escalation del conflitto ed alla perdita ingente di vite umane.
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