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FIALS Bergamo. Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari costretti a lavorare in condizioni di stress e confusione fuorilegge.

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La FIALS di Bergamo è su tutte le furie. Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari costretti a lavorare in condizioni di stress e confusione fuorilegge.

La FIALS di Bergamo scende in campo per difendere Infermieri, Operatori Socio Sanitari e altri Professionisti Sanitari di stanca presso la Medicina Generale dell’ospedale “Papa Giovanni XIII”. Lo fa con una dura missiva indirizzata al direttore dell’Unità Operativa e per conoscenza alle direzioni generali e sanitarie dell’azienda. Se non si troverà una soluzione rapida alle condizioni di lavoro stressanti e fuorilegge si adiranno le vie legali del caso e non si esiterà ad informare gli organi inquirenti preposti.

La Lettera della FIALS di Bergamo.

Al Direttore U.O.C – D.P.S.S- A.S.S.T- PG.23 (BG)
Dr.ssa Simonetta Cesa

e p.c.

Alla Direzione Generale

Alla Direzione Sanitaria

Alla DTL – Bergamo

Loro Sedi

OGGETTO: Richiesta d’intervento ispettivo.

Il sottoscritto Alfredo De Marchi, in qualità di Segretario Provinciale pro tempore della Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità di Bergamo, avvalendosi del ruolo di mediatore istituzionale rimesso al Sindacato, con la presente, ritiene moralmente e istituzionalmente doveroso porre alla Vostra attenzione i fatti di seguito narrati che, a parere di chi scrive, contrastano con quanto previsto dall’ex art. 2087 c.c. “Prevenzione e Repressione” e art. 9 Legge 300, nonché contrari ai precetti contenuti nel DLgs 81/ 2008 , che presidiano il diritto fondamentale alla salute (art. 32 Cost.) e perciò inderogabili.

Anteposto quanto sopra, riceviamo segnalazione da parte di alcuni lavoratori del comparto in forza presso l’unita’ operativa di Medicina Generale del Papa Giovanni XXIII, in merito alle criticità colà esistenti.

Le criticità a noi denunciate, stanno esponendo gli operatori sanitari, responsabilmente impegnati nell’espletamento del loro lavoro, a importanti rischi di pericolo per la loro salute, e di riflesso sugli assistiti. Le condizioni lavorative constanti ed ulteriormente aggravate di pesante stress e di apprensione psicofisica stanno incidendo severamente sulle loro capacità di mantenere constanti le necessarie condizioni di equilibrio esistenziale.

Agli già eccessivi carichi di lavoro in essere, recentemente si aggiungono pazienti provenienti dalla T.I., neurologici, ecc. sempre più di complessa gestione assistenziale .

La cronica mancanza di personale, i salti di riposo, il diritto alla fruizione delle ferie, la mancata adozione dei benefici di istituti contrattuali vari, non possono essere derogabili a discrezione del coordinatore per sopperire alle croniche mancanze di personale o a generiche esigenze di servizio fronteggiabili con la dovuta capacità di programmazione e di organizzazione del servizio, da compiere nel reciproco rispetto di un equo bilanciamento tra le esigenze di vita del personale e gli interessi dell’azienda.

La violazione di tali principi, ha determinato nel corso del tempo, un peggioramento delle relazioni umane, nonché ad un degrado delle condizioni lavorative all’interno dell’unità operativa.

La gestione delle risorse umane,intesa come strumento di governo clinico, non deve rappresentare un fattore di alta criticità in termini di rischi psicofisici per la sicurezza degli operatori e di conseguenza alla sicurezza delle cure, laddove ,se non tutelato, la diretta correlazione fra i due fattori porterebbe ad un potenziale incremento degli eventi avversi e del rischio clinico del paziente.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto:

invita e diffida la Dirigente responsabile U.O.C – D.P.S.S in indirizzo al più rigoroso rispetto dei diritti dei lavoratori contrattualmente previsti, nonché alla salvaguardia e maggior tutela della loro integrità psicofisica , indispensabile per prevenire possibili errori di deconcentrazione dovuta ad un eccessivo affaticamento.

Nella malaugurata ipotesi di eventi avversi, gli stessi, essendo portatori di responsabilità diretta, potrebbero incorrere in gravi conseguenze, sia di natura civile, sia penale.

Per queste ragioni chiediamo con forza l’adozione di modalità organizzative adeguate alle situazioni di rischio specifico e concreto, secondo il principio della massima sicurezza possibile.

Chiediamo di provvedere con urgenza a porre in atto i dovuti adempimenti che il caso di specie richiede, avvertendo oltresi che, eventuali omissioni di quanto richiesto, saranno perseguite in ogni sede competente.

Nell’attesa di celere riscontro scritto di quanto richiesto, salutiamo distintamente.

Per la Segreteria Aziendale FIALS PG 23
Alessia Rigamonti – Linda Gramegna

Il segretario Provinciale FIALS Bergamo
Alfredo De Marchi

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