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Fialdini (Opi Massa Carrara) : “la politica ha evitato di investire sugli Infermieri, ecco perché”.

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Parla Luca Fialdini, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Massa Carrara: “ecco perché la politica non ha investito sulla professione”.

Presidente quali sono le sue riflessioni sulla Pandemia Covid in essere?

“Due anni di pandemia non hanno fatto comprendere alla politica la necessità di nuovi modelli organizzativi e il valore delle risorse umane. Siamo di fronte ad un disastro organizzativo e sanitario. La situazione in Europa, in Italia, in Toscana e nella nostra provincia, sta attualmente peggiorando con la diffusione sempre più rapida delle varianti del virus. Le difficoltà riemergono. Le assunzioni sono state poche, anche a Massa Carrara. E’ mancato il coraggio di estendere l’obbligo vaccinale. La presa in carico nel territorio non potenziata.”

È necessario secondo lei che sia potenziata la presenza di operatori in campo contro il Covid?

“Gli infermieri sono stanchi. Hanno dato il massimo in questi due anni e continuano a farlo. Saltano i riposi dopo le notti. Il carico di lavoro è aumentato. Il tutto complicato e aggravato dai contagi anche del personale sanitario che riducono ancora le forze in campo. Anche a Massa Carrara abbiamo colleghi positivi. Gli operatori sanitari contagiati erano, secondo l’Istituto superiore di sanità, 4.142 il 2 dicembre 2021 e sono balzati a 12.870, +8.728 (+210%) in 30 giorni, il 2 gennaio, triplicando i contagi. Di questi circa 7.160 sono infermieri. Servono più infermieri, ma anche più oss. E’ necessario potenziare tutti gli operatori in campo per far fronte a questa quarta ondata.”

La politica ha evitato di investire sugli Infermieri. Secondo lei perché?

“La politica non ha investito negli infermieri. Lo diciamo da tempo: la professione infermieristica, ad esempio, rispetto ai costi standard di vita degli altri paesi europei è decisamente quella meno pagata. Senza prospettive di carriera, senza un corrispettivo che consideri l’impegno e la formazione di alto livello. La professione infermieristica – e molte altre professioni – perde quell’attrattività di cui invece il sistema ha oggi bisogno per fare fronte alle gravi carenze quali-quantitative di personale. Anche l’assegnazione-ponte, in attesa del contratto, di quell’indennità di specificità infermieristica promessa e finanziata nello scorso anno è sparita nella Legge di bilancio 2022. A Massa Carrara le cancellazioni dall’Albo superano le iscrizioni. I pensionamenti superano le neo-assunzioni. Nel 2021 siamo scesi sotto la soglia dei 1900 iscritti.”

Presidente cosa prevede il nuovo decreto 173/2021?

“In una situazione del genere è entrato in vigore anche il DL 172 del 26 novembre del 2021, che ha messo in mano agli Ordini provinciali la verifica ed eventuale sospensione delle inosservanze vaccinali dei propri iscritti, relativo al ciclo vaccinale primario e dal 15 dicembre anche per la terza dose. Ogni Ordine deve controllare centinaia di colleghi. Invito gli infermieri che non hanno fatto la terza dose a farla quanto prima. La sintomatologia e la gravità dell’infezione è estramemente più lieve nei soggetti vaccinati. In terapia intensiva abbiamo cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi o persone con pluripatologie.”

La presa in carico del territorio è migliorata secondo lei?

“La rete territoriale continua ad essere la grande sconfitta di questa emergenza sanitaria. Non c’è presa in carico soprattutto della cronicità e della fragilità. Troppi pazienti in pronto soccorso o che accedono, impropriamente, alla rete dell’emergenza urgenza quando potrebbero essere assistiti a casa”.

La carenza di Infermieri in essere coinvolge anche le RSA?

“Le rsa sono senza infermieri e il rapporto infermiere-pazienti è elevato. Un infermiere assiste anche 41 pazienti in una struttura sanitaria del territorio. Il tutto con contratti da cooperativa o agenzia interinale, a tempo determinato. Senza un programma di affiancamento, anche per i neo-laureati.”

Quale invito vuole indirizzare alla politica e alle altre professioni?

“Riprendo le parole di una nota della Fnopi. Dobbiamo lavorare tutti insieme, senza gerarchizzazioni e divisioni, per il bene dei cittadini e dei pazienti. Lo tenga presente chi deve programmare, altrimenti a farne le spese sarà per prima proprio la loro salute. E a loro si dovrà rendere conto”.

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