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Emergenza Urgenza, la Regione Toscana fa dietro front e riapre tavolo con gli Ordini degli Infermieri.

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Emergenza Urgenza, la Regione Toscana fa dietro front e riapre tavolo con gli Ordini degli Infermieri, che dichiarano: L’infermiere è garanzia dei corretti percorsi di pronto soccorso.

Emergenza Urgenza, la Regione Toscana fa dietro front e riapre tavolo con gli Ordini degli Infermieri della Regione. Nota congiunta degli enti, che dichiarano: L’infermiere è garanzia dei corretti percorsi di pronto soccorso.

Con questa nota il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana ha accolto la decisione della Regione di tornare sui suoi passi e riaprire il tavolo di confronto sulla riforma del sistema di Emergenza Urgenza regionale.

“Come cita la Delibera di Giunta Regionale 237 del 2013, derivante dal DPR del 27 marzo 1992 “dato il livello di autonomia professionale dell’Infermiere questo mezzo di soccorso può fornire un soccorso avanzato nel sostegno delle funzioni vitali (ALS) attraverso l’esecuzione di manovre salvavita, compresa la somministrazione di farmaci [..]non originate dalla formulazione di un’ipotesi diagnostica, ma conseguenti al rilievo di segni e sintomi evidenti“, aspetto normativo che ben si coniuga con l’evoluzione di competenze che gli ultimi decenni ha portato la nostra Professione a dimostrare, attraverso evidenze scientifiche, l’importanza dell’intervento Infermieristico, anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate nel migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti, in condizioni di assoluta garanzia riguardo all’efficacia, sicurezza, tempestività del trattamento, nonché rispetto della soddisfazione di pazienti, congiunti ed operatori del sistema di Emergenza – Urgenza.

È sul riconoscimento di questo ruolo, supportato dalla scienza, nel solo interesse dei cittadini che quotidianamente assistiamo, che abbracciamo positivamente la volontà da parte della Regione Toscana di riaprire il tavolo di coordinamento sulle procedure infermieristiche dopo un mancato coinvolgimento degli Ordini Infermieristici della Regione Toscana, manifestato all’interno di un tavolo con la Dottoressa Maielli e il Dottor Zoppi.

Cogliamo l’occasione per apprezzare la volontà di riorganizzazione del sistema 118 regionale, che abbiamo letto dalla stampa.

Lo facciamo credendo da sempre in un sistema multiprofessionale, che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale, una riorganizzazione spesso richiamata e necessaria per meglio definire una diffusione territoriale al passo di sistemi già in atto nella restante parte d’Europa e del mondo intero,dove i team in ambulanza vedono a bordo personale con formazione tecnica e infermieristica, riconoscenti della letteratura scientifica internazionale, che fa spesso presente come in contesti di emergenza-urgenza territoriale gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici.

Solo una percentuale discretamente inferiore al 10% dei servizi svolti dal 118 si rivela poi un effettivo codice rosso ed è alla luce di questo che riteniamo opportuna la revisione e rimodulazione dei territori e dei professionisti a bordo dei mezzi di soccorso avanzato. I medici, con infermieri e autisti soccorritori a bordo di automediche in partenza dai DEA-Pronto Soccorso, possono rispondere efficacemente a tali servizi, in modo mirato e senza spreco di risorse.

Quest’ultimo mezzo di soccorso, nei momenti di inattività dall’emergenza territoriale, al netto della futura concretizzazione del medico specializzato in medicina di emergenza e urgenza, in grado di favorire un considerevole contributo diagnostico-terapeutico all’interno delle strutture DEA-PSanche grazie alle tecnologie implementate secondo direttive ed apporti del PNRR, potrà coadiuvare l’attività di Pronto Soccorso.

Allo stesso modo, nei codici rossi reali, è altrettanto fondamentale la capillare diffusione sui territori dei mezzi di soccorso avanzato infermieristici, dove al fianco dei soccorritori delle associazioni di volontariato, si riescono a garantire standard elevatissimi di soccorso pre-ospedaliero. Le ambulanze infermieristiche in Toscana non peggiorano gli outcome, i tempi, sono efficaci, efficienti ed appropriate.

In ultima descrizione, ma non per importanza, sono da tenere presenti le ambulanze con soccorritori volontari in grado di assicurare manovre rianimatorie di base precoci in attesa dell’infermiere o del medico.

Manifestiamo ancora una volta la nostra apertura e disponibilità al dialogo ponendo come primario obiettivo garantire la migliore risposta ai bisogni di salute in regime di emergenza-urgenza dei cittadini e non altro, desiderano sedersi al medesimo tavolo dove discutere di una nuova e strutturata riorganizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale toscana che risponda in modo efficace, efficiente e con appropriatezza di investimento a tutte le nuove esigenze e sfide che il mondo della sanità quotidianamente ci pone di fronte”.

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