Ci scrive Emanuele, Operatore Socio Sanitario (OSS): “noi figure ibride costrette nel privato al continuo abuso della professione infermieristica”.
Buonasera Direttore,
sono un operatore socio sanitario e lavoro dà oltre 10 anni per una cooperativa. Sono un lettore abbastanza assiduo della vostra testata e vorrei porvi una criticità ché dà anni affligge il nostro sistema sanitario (soprattutto quello privato): l’abuso di professione infermieristica.
Questo fenomeno è presente un tutte o quasi le strutture private e non solo ma se ne parla poco; è un fenomeno diffuso già prima della pandemia e col beneplacito di tutti i professionisti infermieri e sanitari in generale, è un fenomeno ché supera dì gran numero il demansionamento dì altre figure professionali (Infermieri, ecc.).
Purtroppo se ne parla sempre di meno (vuoi la paura e vuoi il silenzio-assenso di alcune associazioni infermieristiche).
Purtroppo è una piaga dovuta in parte al nostro profilo professionale ché ad oggi ci vede come “figura ibrida” del SSN e all’ipocrisia dì alcuni ché dà una parte parlano dell’infungibilità della professione infermieristica e dall’altra conoscono bene la situazione nelle varie strutture private o pubbliche ché siano, ma ché sicuramente non porta vantaggio ed è meglio tacere.
Ecco con questo voglio dire che per noi oss le competenze e le mansioni prettamente infermieristiche sono già diventate di nostra competenza col beneplacito e aggiungerei obbligati dai nostri responsabili e dai nostri cari infermieri ma ad oggi veniamo classificati sia dal punto di vista giuridico ché dà quello economico i “factotum della sanità a prezzi stracciati”.
Cordiali saluti.
Emanuele, Operatore Socio Sanitario
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