Ci scrive Claudio Delmenico, Direttore di RSA: “perché continuate a parlare male delle nostre realtà?”. La nostra risposta.
Egregio Direttore,
sto leggendo ultimamente diversi articoli poco piacevoli sulle RSA. Per esperienza e conoscenza diretta riconosco che ci sono RSA e RSSA, ma parlarne sempre e solamente in tono dispregiativo non giova certo a chi in questo lavoro ci mette anima e corpo nella cura e nell’assistenza dei nostri anziani.
Per cui non accetto questa generalizzazione senza alcuna distinzione.
Grazie e buona giornata
Claudio Delmenico
Un presidente di RSA del Nord
Egr. Dott. Delmenico,
non stiamo generalizzando affatto. Stiamo raccontando la cronaca degli eventi e dando spazio a chi (Medici, Infermieri, OSS e altro personale) nelle strutture ci lavora. A lei potrà dare anche fastidio e lo capiamo, come capiamo che non tutte le realtà assistenziali sono uguali. Chi scrive ha lavorato in diverse RSA (ben 3 differenti Aziende Servizi alla Persona) e ha potuto constatare dal vivo che vi sono ambiti lavorativi eccellenti, con assistenza di altissimo livello, e altri con proposte assistenziali mediocri e spesso vicini ai limiti della decenza umana. Per cui accettiamo la sua critica costruttiva, ma non accettiamo lezioni di stile. Nelle RSA e nelle Case di Riposo si deve ancora lavorare tanto per garantire assistenza adeguata e climi lavorativi degni, con stipendi adeguati e rispetto dei ruoli di sanitari e tecnici. Buona giornata e se ha da replicare accettiamo volentieri il suo scritto.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it