Emergenza Coronavirus. Ben 9 Infermieri denunciano Primario in Reparto di Psichiatria si una nota azienda sanitaria abruzzese: “costretti a lavorare su Pazienti Covid-19 e senza protezioni”.
Continua in un noto ospedale d’Abruzzo il braccio di ferro tra 9 Infermieri e il Primario della Dipartimento di Salute Mentale. Il loro reparto è stato convertito in Covid-19. Tutto è iniziato il 26 maro 2020. Vediamo cosa è accaduto.
Tutto è cominciato con la riconversione dell’Unità Operativa in Reparto Covid, mediante una comunicazione inviata dalla Direzione alla Coordinatrice Infermieristica. Con tale documento si invitava il Personale Infermieristico e Socio-Sanitario a verificare la possibilità di trasferire i Pazienti ricoverati in una struttura differente dall’ospedale in questione.
Il 27 marzo il personale sanitario decretava, con apposito verbale, l’impossibilità del trasferimento dei malati nella struttura prescelta e l’eventualità di utilizzare alcuni spazi all’interno del nosocomio stesso, evitando di ricorrere alla struttura extra-ospedaliera.
Da qual momento il caos più assoluto e il braccio di ferro tra le parti. Al casino, altro casino legato alla mancanza di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale, che inizialmente venivano concessi dalla Coordinatrice Infermieristica, poi soppressi su presunte indicazioni dei “superiori”.
Un paio di giorni dopo gli infermieri, preoccupati per la scarsità di DPI, chiedevano un incontro con il Capo del Dipartimento, che avrebbe inveito contro di loro, arrivando addirittura alle minacce.
Agli inizi d’aprile in Reparto arriva i Carabinieri del NAS, che acquisiscono una serie di documenti.
Gli Infermieri “ribelli” ricevono immediatamente una richiesta di convocazione in Direzione per essere sottoposti al giudizio della Commissione Disciplinare. E’ in questo momento che i 9 colleghi decidono di denunciare il Primario.
Ora si aspettano gli sviluppi dell’intricata faccenda, che rischia di diventare un vero e proprio caso giudiziario, una guerra senza senso tra chi dovrebbe garantire la salute del Cittadino e dei loro Assistiti.
Sul caso si registra anche la presa di posizione di alcuni politici della Regione Abruzzo, che hanno chiesto lumi al presidente Marco Marsilio.
Se ne saprà di più nelle prossime settimane, di certo si sa che anche in altre Psichiatrie dello Stivale Italico sono accaduti fatti simili, in alcuni casi con Infermieri e OSS costretti a trasferire i Pazienti senza DPI e in situazioni di promiscuità o dubbia promiscuità con Assistiti Covid positivi.