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Coronavirus. Giulia, Infermiera: “io guarita dal Covid-19, ma è stata dura, infettata per un colpo di tosse di un Paziente”.

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Emergenza Coronavirus. Giulia Debernardi, 27 anni a giugno, Infermiera del Pronto Soccorso a Bologna: “io guarita dal Covid-19, ma è stata dura, infettata per un colpo di tosse di un Paziente”.

Giulia Debernardi ha 26 anni, fa l’Infermiera al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Maggiore” di Bologna ed ha già battuto il Coronavirus. Si era infettata sul lavoro mentre soccorreva un Paziente: “è stato un colpo di tosse a mettermi nei guai, l’Assistito per non tossire contro il Medico lo ha fatto verso di me; poi è risultato positivo e tutti in quarantena”.

E si perché il virus si trasmette in maniera rapidissima, basta un colpetto di tosse, uno sbadiglio, uno starnuto e si rimane contagiati.

Giulia De Bernardi senza mascherina e occhiali.
Giulia De Bernardi senza mascherina e occhiali.

E’ accaduto anche a Giulia, iscritta all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Alessandria, ma di stanza a Bologna, dove si è trasferita nel 2017.

La sia malattia è durata circa un mese. All’inizio i segni e sintomi erano lievi, poi improvvisamente l’impennata con tosse forte e febbricola.

I colleghi le portavano spesa e medicinali: “peccano non poterli abbracciare”.

I colleghi per lei sono stati meravigliosi: “mi portavano spesa e medicine, mi facevano sentire bene, malgrado alcuni giorni mi sentissi molto debilitata; il dispiacere più grande è stato non poterli abbracciare, appena rientrata in servizio”.

Il ritorno in Ospedale come Infermiera agli inizi di aprile.

Il suo ritorno in Ospedale, come Infermiera, se lo ricorderà per sempre: “ho trovato un ospedale completamente rinnovato, modificato dal profondo, con percorsi sporco-pulito, nuovi equipaggiamenti e nuove procedure”.

Ce la faremo.

Questa esperienza l’ha fatta crescere e l’ha resa fiera di essere una professionista sanitaria, una Infermiera differente che ha provato sulla propria pelle la “stronzaggine” di un virus che l’ha risparmiata: “ora so che dal Covid-19 si può guarire, sicuramente ce la faremo, ma tutti assieme”.

Il suo post su Facebook.

A metà marzo scriveva sul suo profilo Facebook:

E’ notte, qualcosa nel buio mi sveglia.
E’ il mio telefono: si illumina.
Una chiamata persa.
Guardo il numero: non lo conosco. Qualche istante e arriva un messaggio.
“Chiama quando leggi”
E’ l’ospedale.
Lavoro in Pronto Soccorso, sono abituata all’imprevisto, so lavorare sotto stress.
Ma ora non sono al lavoro. Sono a casa.
Nel mio letto.
In quello che reputo il mio “nido sicuro”.
Sono stata esposta a un caso positivo.
Sono in isolamento, per 14 giorni.
Cazzo.
Ero pure in corso di influenza.
Non perdiamo la calma, l’isolamento è un atto dovuto.
Non significa altro.
Restiamo positivi.
I giorni passano, la mia tosse non aiuta a pensare positivo
Primo tampone: negativo.
“Sììì cazzo! Ora è questione di giorni, poi potrò tornare in pista!”
Ce l’ho quasi fatta, manca poco e posso tornare al mio lavoro.

Secondo tampone: positivo.
Merda.
Ce l’ha fatta LUI.
Si è insinuato in me, il bastardo.
Mi ha allontanato dalle persone che amo.
Mi ha allontanato dal mio lavoro.
Mi ha espropriato di tutto quello che nella mia quotidianità sa darmi vitalità e gioia.

Ma non avrà altro di me.
Io sono qui e ci starò a lungo.
Qualche linea di febbre, tosse fastidiosa, ma un lusso considerando che
Sono positiva.
Ancora non realizzo, non so metabolizzare questa cosa.
Non me l’aspettavo, e crollano le difese che mi ero costruita.
“Ora ti faccio il culo, e poi torno più forte di prima” questo è il motore che mi spinge in queste ore.

Perché condividere queste riflessioni?
Perché noi siamo questo: carne, emozioni e paure. Non siamo eroi, non più di quanto lo siano le forze dell’ordine o i vigili del fuoco.
Abbiamo scelto quello che facciamo, e quando è comparso questo Mostro, abbiamo calcolato il rischio.
Ma questo non toglie che abbiamo paura, e ne abbiamo tutti i giorni.
Ogni scelta comporta delle conseguenze, e questa è una delle conseguenze delle scelte che mi hanno portato qui.
Ma solo UNA delle conseguenze.
Le altre, più belle e più grandi, sono angoli di Cielo che questa vita mi ha saputo donare.
Esattamente un mese fa ho coronato un piccolo grande sogno.
Sembra una vita fa.
Ma io sono la stessa di un mese fa.
Questo virus non mi ha cambiata.
E non mi toglierà più il fiato.
Già lo sta facendo trattenere troppo…

Se saremo tutti coesi, consci di quel che sta accadendo, e delle emozioni che accompagnano questo momento storico, non solo lo batteremo, ma ne usciremo rinvigoriti e alla fine orgogliosi del percorso compiuto.

#AndràTuttoBene
#RestiamoUniti
#IoRestoInQuarantena #PerOra

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