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Coronavirus e RSA. Gli Ordini degli Infermieri della Toscana scrivono al Governatore Rossi: “ora servono strutture di alto livello”.

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Emergenza Coronavirus e RSA. Gli Ordini degli Infermieri della Toscana scrivono al Governatore Enrico Rossi: “ora servono strutture di alto livello, sanitari alla guida delle strutture per anziani, Coordinamento Infermieristico e nuova formazione per gli OSS”.

Il Coordinamento Regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana ora fanno sul serio e scendono a difesa delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), tutte o quasi tutte commissariate per via dei troppi contagi e dei troppi decessi per Covid-19. 

Secondo gli Ordini infermieristici è arrivato il momento di ripensare al sistema di accreditamento di tali realtà e, in sostanza, chiedono maggiore qualità dell’offerta assistenziale. E la qualità passa solo attraverso i sanitari, in primis gli Infermieri.

Allo stesso modo occorre revisionare il sistema della formazione degli Operatori Socio Sanitari e istituire in tutte le realtà il Coordinamento Infermieristico, con colleghi dotati di Master specifico.

A tal proposito gli OPI chiedono un urgente tavolo di confronto con la Regione.

Ecco la missiva degli OPI al Presidente della Regione Toscana e ad altri esponenti dell’Ente.

Al Governatore Enrico Rossi
All’assessore al Diritto alla Salute Stefania Saccardi
Al Presidente della Commissione Sanità Stefano Scaramelli
Al Responsabile di settore Politiche per l’integrazione socio-sanitaria Barbara Trambusti

Gentilissimi tutti,

dopo il commissariamento di decine di RSA Toscane è giunta adesso l’ora di dare applicazione di quanto gli Ordini delle Professioni infermieristiche della Toscana chiedono da anni formalmente.

E’ necessario rivedere immediatamente i criteri di accreditamento regionali per le RSA a partire dal DPGR-15R-2008 riconoscendo da subito elementi qualitativi professionali per incidere su processi ed esiti di cura, protezione e sorveglianza.

E’ opportuno che la figura assistenziale di base sia un Operatore Socio Sanitario, eliminando una volta per tutte corsi professionalizzanti che il sistema pubblico sanitario non accoglie più da anni a differenza delle RSA come ADB, OTA e OSA.

Obbligo di un coordinamento professionale infermieristico adeguato alla L. 43/2006 con almeno un master di primo livello in funzioni di coordinamento ed una dirigenza di natura sanitaria, e non di una generica dirigenza con una nebulosa esperienza gestionale come descritto dalla norma che lascia alla discrezionalità e alla fantasia delle singole strutture il delicato comando strategico professionale.

Definire in modo più chiaro e netto che la formazione continua dei professionisti è in capo alla struttura che ha il dovere e l’obbligo di formare i suoi dipendenti coerentemente al contesto socio assistenziale della struttura in particolar modo nei moduli assistenziali più complessi.

La formazione degli operatori è un elemento cardine nel quale la maggior parte delle RSA non ha mai investito e sul quale le commissioni di vigilanza non hanno strumenti di impatto.

Modificare il mero calcolo del minutaggio per passare ad un coefficiente operatore/paziente modulato sulla complessità assistenziale per garantire un adeguato rapporto infermieri-OSS/Pazienti che permetta una vera assistenza personalizzata.

Rendere obbligatoria la presenza di un infermiere esperto nelle commissioni di vigilanza.

Sono pochi e semplici passaggi che chiediamo da anni per ribaltare una volta per tutte il sistema di monitoraggio ed accreditamento fino ad oggi eccessivamente centrato sui settori dei dipartimenti tecnici sicuramente importanti ma, come abbiamo visto alla prova del fatti, del tutto secondari rispetto agli elementi professionali.

È il momento di rendere le RSA strutture con un elevato standard qualitativo professionale, con sistemi di controllo pubblico orientati in tal senso.

Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto istituzionale per cambiare ora e per sempre questo cruciale e fondamentale spaccato della nostra salute.

Presidenti OPI TOSCANA

Presidente Opi Arezzo dr. Giovanni Grasso
Presidente Opi Firenze-Pistoia dr. Danilo Massai
Presidente Opi Grosseto dr. Nicola Draoli
Presidente Opi Livorno dr.ssa Marcella Zingoni
Presidente Opi Lucca dr.ssa Catia Anelli
Presidente Opi Massa-Carrara dr.ssa Morena Fruzzetti
Presidente Opi Pisa dr. Emiliano Carlotti
Presidente Opi Prato dr. Gabriele Panci
Presidente Opi Siena dr. Michele Aurigi

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