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venerdì, Marzo 29, 2024
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Coronavirus. Deceduta Infermiera di 41 anni. Addio a Elena, uccisa dal Covid-19.

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Emergernza Coronavirus. E’ deceduta a Milano una colelga Infermiera di 41 anni. Addio a Elena Nitu Rodica. Non è riuscita a sconfiggere il Covid-19. Morta in solitudine.

Elena Nitu Rodica è una delle Infermiere più giovani decedute per Coronavirus. Si è spenta da sola a Milano. Tutti muoiono un po’ soli, in questo periodo, è vero, perché a chi se ne va non viene concessa la possibilità di un funerale cristiano. La storia di Elena Nitu Rodica è però ancora più drammatica, perché lei è una di quelle che ha combattuto in prima linea il Coronavirus prima di arrendersi.Lo comunica il collega Giovanni Gardani du Cremona Oggi.

Elena, nata nel 1979, era iscritta dal 2014 all’Ordine delle Professioni Infermierstiche di Asti.

Quarant’anni appena, originaria della Romania, da 15 anni era in Italia e lavorava come infermiera: all’Oglio Po era arrivata molto presto, nel reparto di Dialisi dell’ospedale, dove si curano situazioni spesso molto delicate e occorre come sempre la massima professionalità, ed è qui che quasi certamente ha contratto il virus.

E’ accaduto un mese fa, dopo di che le condizioni di Elena si sono presto aggravate e la donna è stata trasferita a Milano, continuando a lottare per riuscire a guarire o quantomeno a migliorare. Questo non è accaduto: se n’è andata martedì e lo ha fatto purtroppo senza un famigliare vicino, perché Elena in Italia viveva da sola, da quando si era trasferita dalla sua Romania. I genitori e il fratello sono infatti rimasti in patria e hanno preso contatti con l’Ambasciata rumena in Italia per poter riavere la salma. E’ un’amica di Elena a tenere i rapporti, per così dire, diplomatici, sperando di fare in modo che il blocco delle frontiere di queste settimane possa essere superato, quantomeno per poter fare tornare il corpo della 40enne a casa. “Era una ragazza simpatica e allegra, sempre ligia al lavoro, che amava davvero: si dedicava infatti anima e corpo ai suoi pazienti, non si fermava mai” la ricordano i suoi colleghi e le sue colleghe infermiere dell’Oglio Po, che hanno rappresentato, di fatto, la sua famiglia in Italia. Si tratta dell’ennesima vittima tra il personale medico o infermieristico, quello che sta pagando – a livello di categoria professionale – il dazio più alto, essendo sovraesposto al rischio: un particolare che nessuno dovrebbe mai scordare.

Buon viaggio Elena!

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