Denunciato da 12 colleghi di una agenzia interinale che lavorano presso azienda convenzionata con SSN.
È accaduto nei giorni scorsi in Emilia Romagna in una nota casa di cura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale. Il Coordinatore Infermieristico era stato sottoposto a ravvedimento disciplinare su segnalazione di ben 12 colleghi dipendenti di una agenzia interinale.
Il bello è che lo stesso Coordinatore si è messo nei guai da solo, segnalando a sua volta i 12 Infermieri attraverso una missiva denigratoria e lesiva della dignità personale e professionale dei colleghi.
L’uomo, di 36 anni, ha fatto ricorso anche ad alcuni sindacati, ma tutti all’unisono hanno rifiutato di difenderlo. Per cui di è rivolto ad un legale per controbattere al “licenziamento per giusta causa”.
Secondo le accuse dei 12 colleghi in quella struttura si viveva come in un lager. Riposi inesistenti, turni anche di 24 ore, offese verbali, messaggi minatori su WhatsApp, minacce di licenziamento o di non rinnovo dei contratti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato però il richiamo in servizio per il turno di notte di una collega a cui era morto il papà la mattina.
La direzione sanitaria e quella aziendale hanno convocato tutti gli interessati in una unica riunione senza avvisare nessuno. Al termine di un lungo intervento il Direttore Amministrativo ha comunicato al Coordinatore Infermieristico il licenziamento per giusta causa. Ora l’uomo potrà ricorrere al tribunale del lavoro, ma sarà difficile farsi riassumere in servizio.
Non possiamo entrare nello specifico della vicenda, anche per salvaguardare la privacy delle persone. Fatto sta, questo è un fatto molto grave che, purtroppo, si verifica anche in altre strutture.
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