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Concorso e Mobilità Infermieri Puglia. Idonei: “avanti con il cronoprogramma delle assunzioni al 50% o aderiremo le vie legali e bloccheremo stabilizzazioni; strappate tessere sindacali”.

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Ancora polemiche sul Concorso e sulla Mobilità Infermieri Puglia. Gli Idonei: “si proceda con il cronoprogramma delle assunzioni al 50% o aderiremo le vie legali e bloccheremo stabilizzazioni; strappate tessere di Cgil, Cisl, Uil e Fials”.

Il Comitato Idonei Concorso Infermieri Puglia continua a farsi sentire. Dopo il documento indirizzato al premier Giorgia Meloni, al governatore Michele Emiliano, all’assessore alla sanità Rocco Palese e ai parlamentari e consigliere regionali pugliesi, ora torna con un nuovo documento inviato agli organi di informazione.

Rispetto delle decisioni della Regione Puglia: 50% stabilizzandi, 50% idonei.

“Non minacciamo nessuno e non vogliamo litigare con nessuno, ma vogliamo che si rispetti quanto decretato dalla Regione Puglia qualche giorno fa, ovvero che si proceda con le assunzioni al 50% degli stabilizzandi e degli idonei nelle graduatorie del Concorso e della Mobilità 2019″ – spiegano dal Comitato degli Idonei.

La delibera della Regione Puglia parla chiaro.

La norma del 50% è stata chiarita anche dalla regione in una apposita delibera di qualche giorno fa, ovvero “Avvio procedure di stabilizzazione del personale del SSR del D.Lgs. ai sensi dell’ art. 20, comma 1, n. 75/2017 e dell’art. 1, comma 268, lett. b), primo periodo, della L. 234/2021. Ulteriori disposizioni in materia di personale n. 1896 del 22/11/2021“.

A pagina 16 della suddetta delibera regionale si legge che “il rispetto di quanto stabilito dall’articolo 35, comma 3-bis del D.Lgs. 165/2001, secondo il quale, al fine di salvaguardare l’accesso dall’esterno, le risorse destinabili per le stabilizzazioni di cui trattasi non potranno superare, assieme a quelle di reclutamento speciale a regime di cui allo stesso articolo 35, comma 3-bis del D.Lgs.165/2001 ed ogni altra forma di reclutamento dall’interno, il 50% delle risorse complessivamente programmate per l’assunzione di personale in conformità ai vigenti PTFP 2020-2022“.

Un preciso cronoprogramma delle assunzioni.

“Serve un preciso cronoprogramma delle assunzioni, che ogni singola azienda sanitaria o ospedaliera regionale deve rispettare, garantendo tutti al 50%; pertanto chiediamo la pubblicazione delle graduatorie degli stabilizzandi e le certificazioni di legge chiare per tutti; chi ha i requisiti per essere stabilizzato venga stabilizzato, chi non li ha attenderà; alla stessa maniera si deve chiamare dalle due graduatorie suddette” – aggiungono dal sodalizio.

2258 Infermieri da assumere nel 2023, il 50% dovrà essere chiamato da Concorso e Mobilità.

“Le ASL e le Aziende Sanitarie, così come ribadito dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, hanno l’obbligo di proseguire con l’assunzione di 2258 unità infermieristiche nel 2023 rispettando un preciso cronoprogramma, che non può andare oltre quanto disposto dalle norme in materia: ripetiamo, il 50% deve essere assunto con le stabilizzazioni, il 50% dalle graduatorie in vigore; vigileremo su quanto faranno le aziende e se sarà il caso aderiremo le vie legali attraverso appositi studi di avvocati amministrativisti che già ci stanno sostenendo” – ribadiscono gli Idonei.

Cgil, Cisl, Uil e Fials vogliono bypassare le norme?

“Abbiamo l’impressione che Cgil, Cisl, Uil e FIALS, e non altri sindacati, vogliano bypassare le norme in vigore oggi in Italia e in Puglia, sostenendo azioni dimostrative che dimostrano nei fatti solo la poca valenza degli stessi, che continuano a penalizzare alcuni lavoratori a favore di altri; pertanto chiediamo a tutti gli Idonei di strappare immediatamente le loro tessere; non facciamoci fregare due volte – aggiungono – abbiamo saputo che il 19 dicembre 2022 ci sarà un incontro tra Regione e Sindacati, avvisiamo già gli attori dell’iniziativa che noi non ce ne staremo con le mani in mano”.

Proroghe possibili fino ad oltre 36 mesi e senza problemi.

“E non è tutto, gli stabilizzandi possono essere prorogati fino ad oltre i 36 mesi canonici, così come dispone l’art. 36 del D. Lgs. n. 165/2001, nonché il comma 2, lett. C) dell’art. 29 del D.Lgs. n. 81 del 15.06.2015, ai sensi del quale le disposizioni di cui al Capo III del medesimo Decreto, e precisamente la durata dei rapporti a tempo determinato tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore non può superare i trentasei mesi” non si applicano ai “contratti a tempo determinato stipulati con il personale sanitario, anche dirigente, del Servizio sanitario nazionale; pertanto nessuno sarà penalizzato e potrà essere stabilizzato negli anni che verranno, senza penalizzare necessariamente gli Idonei” – si legge nella nota del Comitato Idonei, che continuano a bacchettare i sindacati.

Sicuro che saranno 3333 unità da assumere nel 2023 e che questi abbiamo tutte le carte in regola?

E se ciò non bastasse, va ribadito, precisano gli Idonei, che in realtà almeno il 50% degli stabilizzandi è nelle due graduatorie concorsuali, “per cui alla fine Regione e Sindacati, che sono immischiati nella politica attiva del Governo pugliese, continuano a non dire come stanno le cose, omettendo di parlare dei numeri reali e facendo solo propaganda; è bello parlare di 3333 assunzioni in sanità, ma sicuri che saranno tutti colleghi da stabilizzare e che questi abbiano veramente tutte le carte al loro posto?”.

Tornare a casa.

“Anche noi siamo pugliesi e vogliamo tornare a casa, abbiamo affrontato tre prove concorsuali e abbiamo partecipato alla mobilità extra-regionale, siamo scesi in Puglia quando Michele Emiliano ce lo ha chiesto per dare man forte alla sanità regionale durante le fasi più cruente della Pandemia Covid, molti di noi si sono licenziati per rispondere ad un preciso dovere di appartenenza e di popolo, ora ci sentiamo presi in giro e a prenderci in giro sono i Politici e i Sindacati che dovrebbero tutelarci” – si legge in conclusione nel documento degli Idonei.

Cosa accadrà? Ai posteri l’ardua sentenza.

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