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Infermieri assunti da Cooperativa e non dal Concorso, troppi interessi.

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Infermieri assunti da Cooperativa e non dal Concorso: chi ha interesse a farlo?

Caos al Policlinico di Roma: verso lo sciopero, ma…

Al Policlinico Umberto I di Roma si continua ad assumere Infermieri, Oss e Professionisti Sanitari mediante le cooperative interinali. I sindacati invece di scendere in piazza per difendere i diritti di chi ha vinto a fatica una selezione e spera nel ruolo o in incarichi a tempo determinati, ma come dipendenti diretti dell’azienda sanitaria, aspettano e nicchiano, preferendo di fatto appoggiare le ditte che vendono lavoro a caro prezzo. E si perché assumere da una cooperativa costa mediamente il 10-15% in più che assumere direttamente.

Danno erariale?

E in questo caso di può parlare tranquillamente di danno erariale. Alcuni sindacati addirittura chiedono di “internalizzare” gli interinali, bypassando qualsivoglia norma dello Stato.

Una cooperativa fornisce al Policlinico oltre 700 lavoratori interinali

Una di queste cooperative, con agganci politici di altissimo livello, ha messo radici nel Policlinico ormai da anni e gestisce più di 700 lavoratori. La dirigenza della struttura pubblica fa finta di non sapere e ignora la presenza di una graduatoria di Infermieri, regolarmente in vigore, da cui potrebbe benissimo assumere oggi stesso. E non è tutto, presto ce ne sarà un’altra, quella regionale dell’ospedale Sant’Andrea. I pochi assunti a tempo determinato rischiano da un momento all’altro di vedersi non rinnovare l’incarico perché terminato il loro periodo d’assunzione. Al loro posto indovinate chi potrebbe esser chiamato?

La questione, ovviamente, non riguarda solo gli Infermieri, ma anche gli Operatori Socio Sanitari e i Professionisti Sanitari di ben 22 discipline assistenziali e tecnico-diagnostiche.

La guerra tra i poveri

Si è scatenata di fatto una guerra tra poveri, ovvero tra chi aspetta il posto perché ha vinto un Concorso Pubblico e chi spera di essere inserito “per miracolo divino” in ruolo solo perché in quella struttura ci opera da anni, pur essendo di fatto dipendente di una Cooperativa. L’imbroglio, perché così si deve parlare in questi casi, è creato appositamente dai sindacati, che difendono i loro iscritti (in gran parte delle cooperative) e, c’è da capirlo, non hanno alcun interesse a prendere le parti di chi è in graduatoria e probabilmente non sarà mai un tesserato dell’organizzazione sindacale

Come AssoCareNews.it ci diciamo solidali anche con i 700 lavoratori che rischiano il posto, però siamo anche dell’idea che la Legge va rispettata.

Disinformazione voluta

Vista la disinformazione in merito fatta dal Policlinico e da sindacati compiacenti (basta fare una breve ricerca, le testate nazionali più importanti parlano di “Dipendenti del Policlinico in sciopero” o cose del genere) è immaginabile capire che la dirigenza, vessata magari dai politici di turno, anche in vista delle imminenti elezioni europee e poi regionali, preferisce spalleggiare le cooperative. 

Lo sciopero indetto da Cgil – Cisl – Uil

Proclamato lo sciopero di tutto il personale del Policlinico Umberto I di Roma, per l’intera giornata del 1° febbraio. Dopo lo stato di agitazione indetto il 19 dicembre 2018, trascorsi i tempi per il tentativo di conciliazione, Fp Cgil, Cisl e Uil comunicano oggi la data dello sciopero, che riguarderà l’intera platea di lavoratori e lavoratrici del Policlinico Umberto I di Roma, ovvero il personale non dirigente del comparto e gli addetti della cooperativa Osa.

“A seguito della partecipata assemblea dello scorso 8 gennaio – dichiarano i segretari generali regionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini –, è accaduto un ulteriore, gravissimo fatto: la rimozione dalle aree esterne dell’ospedale di tutte le bandiere simbolo della vertenza in corso. Non sappiamo chi possa aver rimosso le bandiere, ma il gesto, profondamente antidemocratico, si inserisce in un contesto di totale chiusura al confronto su questioni vitali per lavoratrici e lavoratori, e mostra una totale mancanza di rispetto e attenzione per ciò che li riguarda. È troppo”.

“La mobilitazione in corso – proseguono i dirigenti sindacali – incrocia due grandi aspetti, entrambi frutto di una modalità di gestione, ormai consueta al Policlinico, che non si cura né di risolvere le complessive criticità organizzative né di utilizzare correttamente i luoghi deputati a trattare su diritti, tutele e condizioni di lavoro, non rispettando gli accordi sottoscritti. Da una parte, il rischio di blocco del salario accessorio e lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto decentrato, dentro cui rientrano anche i complessivi aspetti organizzativi; dall’altra, i rischi sul futuro occupazionale dei 700 lavoratori esternalizzati della cooperativa Osa. Nonostante si rischi il blocco del salario e il posto di lavoro – con la conseguente crisi per intere famiglie -, tutti i lavoratori garantiscono ogni giorno, fianco a fianco, i servizi pubblici alla salute, tenendo in vita funzioni essenziali del nosocomio”.

“Non è più tollerabile – concludono i tre sindacalisti – l’atteggiamento della direzione, rivelatasi inadeguata e arrogante quanto le precedenti, che non rispetta né riconosce il valore del lavoro, né dà seguito agli impegni presi. Il 1° febbraio tutto il personale sarà in sciopero: è fondamentale che si sappia – anche per i conseguenti disagi che subiranno i cittadini – quali sono le motivazioni di uno sciopero che pare, a meno di improvvisi quanto concreti cambi di rotta, inevitabile. Ora ci aspettiamo che la Regione Lazio renda concreta la disponibilità annunciata a risolvere la vertenza. Tutta la politica intervenga per sbloccare una situazione che mette seriamente a rischio la prosecuzione delle attività e l’investimento per il rilancio di un fondamentale presidio pubblico per la salute e la ricerca, una volta eccellenza non solo per questa città e questa regione, ma per l’intero Paese”.

Lo sberleffo alla Costituzione Italiana

Chiediamo alla dirigenza del Policlinico di fare chiarezza vera sulla questione e di spiegare agli Infermieri implicati nella vicenda (vincitori di concorso e interinali) cosa dice esattamente l’art. 97 della Costituzione Italiana: “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari”.

In conclusione

E’ questa la classica soluzione all’Italiana, ma anche il tentativo continuo di prendere in giro dei professionisti Infermieri, che, causa mancanza di lavoro, pretendono diritti dovuti (vincitori di concorso) e diritti aleatori ed inesistenti (gli interinali). Nel mega minestrone vi sono una Regione Lazio che non riesce a trovare soluzioni (basterebbe assumere dal concorso), il ministro della salute Giulia Grillo che non sa che pesci prendere (interpellata più volte dai vincitori in graduatoria non ha mai dato risposte condivisibili) e i sindacati della Triplice (ma anche tutti gli altri), che continuano a sostenere soluzioni che non porteranno a nulla di positivo. Intanto si attende l’esito dello sciopero: scenderanno in piazza gli interinali o i vincitori di concorso? Staremo a vedere!

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