Il modello PICO è un metodo che trova ampio uso nella pratica basata sulle evidenze (EBP) per poter dare una risposta scientifica e strutturata a quesiti sanitari specifici, definiti foreground questions.
Questi appartengono ad una delle seguenti categorie:
- Eziologia / Rischio
- Epidemiologia
- Diagnosi
- Prognosi
- Terapia
Il Background questions, viene rappresentato da una serie di quesiti di base che vengono formulati nelle situazioni in cui l’argomento è poco, o per nulla, conosciuto.
Rappresenta un “bisogno di informazione”, che usualmente emerge in quanto la malattia, la condizione o la tecnologia , in base al tema su cui ci si pone il quesito, è:
- estranea al proprio settore professionale/specialistico
- di recente introduzione (tecnologia) o descrizione (malattia)
- rara
Il modello PICO è composto dai seguenti fattori:
Il fattore P :
- problem, patient or population,
- rappresenta il soggetto del quesito
Il fattore I :
- intervention
- rappresenta la caratteristica principale, che agisce sul fattore P in questione
Il fattore C :
- comparison/control
- rappresenta il termine di paragone con cui va messo in confronto il fattore I in modo da avere come esito il fattore O.
Il fattore O :
- outcome(s)
- rappresenta l’esito e la fine della ricerca.
Altre varianti
PICOS
Nel 1997 Counsell C. aggiunse al modello PICO originale il fattore “S”, che rappresenta il disegno di studio (study design).
PICOT
Nel 2005 Fineout-Overholt e collaboratori hanno proposto il modello PICOT, il fattore “T”rappresenta l’arco temporale (timeframe, T), che si riferisce alle variabili di tempo.
PICOC
Nel 2005 Petticrew e Roberts e collaboratori hanno proposto il modello PICOC, il fattore “C”rappresenta il contesto (context), ovvero sia il luogo dove verifica il problema e che quello dove si effettua l’intervento.
EPICOT+
Nel 2006 Brown e collaboratori propongono il format EPICOT+, per poter dare omogeneità al modello iniziale.
In aggiunta al modello PICO troviamo il fattore “E” che rappresenta l’evidenza (evidence), ovvero la revisione sistematica delle prove disponibili, il fattore “T” (time stamp), ovvero la data in cui è stata effettuata l’ultima ricerca bibliografica e il fattore “+”, che rappresenta un altro insieme di fattori in modo da rendere il format proposto più flessibile, tra i quali troviamo:
- il fattore “D” (disease burden), che rappresenta il carico della malattia sia del punto di vista della prevalenza che dell’impatto economico;
- fattore “T” (timeliness), che rappresenta la puntualità che riguarda alcune specifiche temporali correlate
- il fattore “S” (study type), che rappresenta la tipologia dello studio.
Rappresenta l’evoluzione del sistema PICO, sottolineando:
- Metodi utilizzati;
- Tempo in cui la ricerca è stata eseguita.
Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Modello_PICO
https://www.gimbe.org/eb/formulazione.html
http://www.fnopi.it/ecm/rivista-linfermiere/rivista-linfermiere-page-30-articolo-346.htm
[…] Sistema Pico e varianti: modelli scientifici ordinati. proviene da AssoCareNews.it – Quotidiano Sanitario […]
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