Sindrome Serotoninergica, poco conosciuta ma non così rara: quali ragioni e quale trattamento?
Per sindrome serotoninergica si intende la presenza combinata di alterazione della coscienza, disfunzioni neurovegetative e iperattività muscolare.
E’ causata dalla combinazione di più sostanze ad attività serotoninergica e/o dopaminergica, in genere Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) assieme a antidepressivi triciclici (TCA) o inibitori delle monoamino ossidasi, destrometorfano, meperidina, cocaina, amfetamine, ecstasy o triptofano.
La sindrome è causata dall’aumento acuto del tono serotoninergico secondario all’attivazione dei recettori 5HT1A a livello mesencefalico e spinale, con coinvolgimento anche del sistema dopaminergico (diminuzione della sintesi e liberazione di dopamina mediata a livello presinaptico dai recettori 5HT2). Conseguentemente si assiste ad un eccesso dell’attività serotoninergica.
Gli effetti che caratterizzano la sindrome serotoninergica sono:
- Irrequietezza;
- Confusione mentale;
- Agitazione psicomotoria;
- Mioclonie, rigidità muscolare, iperreflessia, tremori;
- Iperlacrimazione;
- Brividi;
- Scialorrea;
- Diarrea;
- Ipertermia;
- Ipertensione importante.
La diagnosi non è possibile con certezza in quanto non esiste nessun esame diagnostico utile alla sua determinazione.
Ciò nonostante criteri diagnostici piuttosto sicuri sono rappresentati da tremori, acatisia (incapacità di poter rimanere fermo) e clono.
Il trattamento principale si fonda prima di tutto sulla sospensione dell’assunzione dei farmaci e/o droghe che hanno comportato la crisi. Contemporaneamente trova ottime risposte la prescrizione di farmaci antagonisti della serotonina o agonisti della dopamina.