Scala ASA, prezioso strumento per valutare il rischio anestesiologico per gli interventi chirurgici.
La Scala ASA (che prende il nome dalla società scientifica statunitense American Society of Anesthesiologists) è un prezioso strumento utile a capire l’idoneità o meno di un paziente in procinto di intervento chirurgico.
In Italia viene somministrata specialmente in fase di preospedalizzazione chirurgica ed è stata adottata da diversi sistemi sanitari regionali (uno su tutti l’Emilia Romagna).
L’ASA prevede una valutazione dello stato di salute complessivo del paziente con conseguente classificazione in 6 stadi:
- Nessuna alterazione organica, biochimica o psichiatrica.
- Malattia sistemica lieve correlata o no alla ragione dell’intervento.
- Patologia sistemica severa ma non invalidante correlata o no alla ragione dell’intervento.
- Malattia sistemica grave con prognosi severa che pregiudica la sopravvivenza indipendentemente dall’intervento.
- Paziente moribondo che non sopravviverà alle prossime 24 ore successive, che viene sottoposto a intervento come ultima possibilità.
- Paziente dichiarato deceduto cerebralmente i quali organi sono destinati a espianto.
Questa scala ha visto inserire anche un nuovo stadio, grazie ad alcune revisioni ispirate alla pratica clinica.
E. Intervento chirurgico non dilazionabile e che non permette una completa valutazione del paziente e la correzione di ogni anomalia.
Dove E sta, ovviamente, per Emergenza.