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Paracetamolo (Tachipirina): che fare in caso di reazione allergica?

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Il Paracetamolo è un antidolorifico e antipiretico ampiamente diffuso in tutto il mondo. Sapresti intervenire in caso di reazione allergica?

Aprendo il cassetto delle medicine, disponibile in ogni casa, c’è un alta probabilità di trovare tutti lo stesso farmaco: Il paracetamolo. Un farmaco così comune che tutti usiamo con tranquillità, per un semplice mal di testa, un dolore influenzale o per una febbre. Un farmaco davvero importante, dato quasi per scontato, utile nel suo essere unico mentre c’è chi invece ne è allergico e quindi purtroppo ne deve stare lontano.

Che cos’è esattamente il paracetamolo (tachipirina) e per cosa viene usato?

Ebbe origine nel 1878, ma è stato impiegato sotto forma farmaceutica a partire dal 1949 fino ad oggi, usato come farmaco analgesico ed antipiretico.

Una molecola semplice formata da Carbonio, Idrogeno, Azoto e Ossigeno: singoli elementi innocui che stanno alla base della vita, che messi insieme in una data quantità possono scaturire reazioni allergiche in soggetti sensibili o predisposti.

Il paracetamolo è dotato di alta biodisponibilità e al contempo bassa tossicità, tanto sicuro da poterlo rendere somministrabile sia in gravidanza che in età pediatrica.

Cosa succede se ne siamo sensibili o allergici?

In caso di predisposizione allergica, i primi segni sono rappresentati da eritema cutaneo, orticaria, vertigini, disturbi allo stomaco o all’intestino, edema alla laringe o alle mani, piedi, caviglie, viso e/o labbra.

L’allergia si può manifestare anche in modo più grave: si può andare in contro a uno shock anafilattico.

Altre manifestazioni, che però possiamo verificare solo indagando con esami del sangue, sono: trombocitopenia (riduzione piastrinica), leucopenia (riduzione globuli bianchi), anemia (riduzione emoglobinica), infiammazioni del fegato (epatiti).

Oppure si può avere ematuria (presenza anomala di sangue nelle urine) o addirittura anuria (riduzione fino alla cessazione di eliminazione di urina).

E’ importante però sottolineare come avere delle manifestazioni tra questi effetti collaterali non significa necessariamente la presenza di un’ allergia.

Sovradosaggio del farmaco.

Nel caso in cui si assuma una quantità maggiore del farmaco si può andare incontro a un avvelenamento. I segni e i sintomi che si presentano sono simili a quelli dell’intolleranza o allergia. Ma in tal caso non vi preoccupate perchè esiste un antidoto: l’acetilcisteina, generalmente somministrata per via endovenosa per una maggior tempestività di effetti. Dopo aver eseguito uno svuotamento gastrico, la somministrazione dell’acetilcisteina combatte gli effetti del paracetamolo.

Per poter distinguere, confermare e conclamare la presenza di un’allergia invece sono necessari dei test e degli esami più approfonditi.

Test cutanei: possono essere eseguiti in diverso modo tramite un iniezione sottocutanea, l’applicazione del farmaco sulla cute non integra, tramite il contatto tra cute e farmaco per una durata che si espande tra le 48 e le 72 ore.

Laboratorio: quali esami del sangue in cui si ricercano le IgE o test in vitro nel caso in cui le reazioni allergiche non sono IgE condotte.

Test di tolleranza: tramite la somministrazione del farmaco in basse quantità per poterne verificare le reazioni, potendole nel frattempo controllare. Tale test viene eseguito in presenza di un team multiprofessionale che può gestire le reazioni che si possono manifestare.

Se i risultati ai test sono positivi come affronta una febbre una persona allergica al paracetamolo?

La domanda emerge spontanea dato che il paracetamolo ci viene presentato come unico antipiretico. Prima di poter rispondere a tale domanda bisogna specificare e conoscere meglio che cos’è la febbre.

La febbre è un innalzamento della temperatura corporea oltre a un limite prestabilito di 37°C e non è altro se non un campanello d’allarme che il nostro organismo ci suona in caso di allerta, per poterci informare che al nostro interno sono presenti dei batteri o virus da combattere. Quindi per poter indirettamente abbassare la febbre non dobbiamo far altro che combattere l’ organismo che ha turbato la tranquillità del nostro sistema immunitario.

Chi è allergico al paracetamolo deve solo compiere dei passi in più, un cammino diverso:

In caso di piresi basta associare farmaci diversi e usare dei metodi fisici per abbassare la temperatura corporea, quali ad esempio le spugnature di acqua.

Dott.ssa Lorisa Katra
Dott.ssa Lorisa Katra
Infermiera AOU Careggi, Social Media Manager di AssoCareNews.it. Forte sostenitrice della relazione e della comunicazione. Curiosità, gentilezza e passione per il cambiamento sono miei punti cardine. Quando svesto la casacca non esiste dolce che non possa preparare.
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