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Cateterismo Vescicale. Tutti i tipi di catetere e loro utilizzo appropriato.

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I Cateteri Vescicali si classificano in base a quattro criteri: calibro, materiali, numero delle vie ed estremità.

Come professionisti è importante conoscere quale siano i tipi e le qualità dei vari cateteri vescicali. Ecco di seguito spiegate tutte le tipologie e le qualità, oltre alla loro appropriatezza d’uso.

Calibro.

Il primo parametro numerabile per grandezza è il calibro, che è corrispondente alla misura del diametro del catetere stesso. L’unità di misura utilizzata per calcolarlo si esprime in Charrière (1Ch=1/3 di mm) o French. il calibro è una scala numerica ordinale, che segue un andamento crescente che è direttamente proporzionale alla misura

Consistenza dell’estremità.

La consistenza comporta la suddivisione tra cateteri rigidi (di materiale sintetico), semirigidi (in gomma o plastica) e molli (nel caso in cui si preveda un utilizzo prolungato) e autolubrificanti.

Cateteri per numero di vie.

Possono avere un’unica via per l’evacuazione delle urine, due vie di scarico (una di scarico e una per il palloncino di ancoraggio all’interno della vescica) oppure tre vie (una per il drenaggio, una per il palloncino e la terza per l’irrigazione).

  • Nelaton (estremità prossimale arrotondata e rettilinea, è dotato di 1 o 2 fori di drenaggio contrapposti);
  • Mercier (semirigido con punta arrotondata, inclinata di 30°-45°);
  • Couvelaire (semirigido da utilizzare in caso di emorragia vescicale, estremità con un foro a “becco di flauto” e 2 fori laterali);
  • Tiemann (semirigido, con estremità conica e angolata di 30°);
  • Conicolivare (semirigido, con estremità a olivella);
  • Foley (molle, dotato di un palloncino per l’ancoraggio);
  • Dufour (semirigido, dotato di un palloncino per l’ancoraggio, a 3 vie per il lavaggio vescicale, estremità ricurva di 30° a becco di flauto con due fori laterali contrapposti);
  • Pezzer e Malecot (in gomma).

Materiali.

Il materiale di cui il catetere è costituito deve avere una caratteristica fondamentale: non evocare reazioni da corpo estraneo.
Non esiste un materiale tollerato in modo assoluto, ma in base al tempo di permanenza e al tipo di materiale esistono alcune indicazioni di base.

I cateteri possono essere costituiti da:

Lattice: 
gomma purificata, è il materiale più morbido. La superficie liscia favorisce la formazione di incrostazioni. Indicato per le cateterizzazioni a breve termine (max 7 gg).

Lattice rivestito di teflon: realizzato per ridurre la reazione uretrale. Adatto per le cateterizzazioni a breve e medio termine (entro 15 gg).

Catetere rivestito di silicone o interamente in silicone: materiale morbido, inerte, ideale per il drenaggio a lungo termine. Indicato per periodi lunghi, anche superiori a 30 giorni.

Cateteri di hydrogel: materiale interno in lattice, con rivestimento polimerico idrofilo più adatto alla mucosa uretrale, evita la formazione di incrostazioni e la colonizzazione batterica.

Cateteri in PVC: sostanza fisiologicamente innocua, basso rischio di irritazione della mucosa. Indicato nel cateterismo intermittente, necessita di lubrificazione per l’introduzione. Alcuni cateteri sono già forniti di gel lubrificante.

Cateteri in PVC rivestito di PVP + NaCl: il PVP è una sostanza che ha la capacità di attrarre l’acqua e il sale lega l’acqua al catetere stesso. Trattasi pertanto di cateteri a bassa frizione, con notevole riduzione di attrito rispetto al catetere convenzionale. Ideale per il cateterismo intermittente , viene prodotto anche in Kit completi di Soluzione Fisiologica sterile e sacca di raccolta per le urine.

Cateteri in PVC rivestito di PVP + urea: autolubrificanti, adatti al cateterismo intermittente.

Cateteri in poliuretano rivestito di PVP + urea: autolubrificanti, per cateterismo intermittente; si presentano immersi in soluzione fisiologica sterile, già pronti all’uso.

Dott.ssa Giulia De Francesco
Dott.ssa Giulia De Francesco
Infermiera, classe 1994. Vive a Imola e lavora presso l’AUSL Romagna (Faenza); studia a Bologna per conseguire la laurea magistrale. Laurea in infermieristica con Lode presso l'Università di Bologna, I sessione (ottobre 2016). Master in funzioni di coordinamento con Lode presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, I sessione (novembre 2018). Una pubblicazione scientifica sulla rivista italiana ANIPIO "Sperimentazione di una check-list per implementare un Bundle per la prevenzione delle batteriemie correlate a Catetere Venoso Centrale" (ottobre 2017). Ama leggere e camminare, non datele un microfono perché improvvisa un karaoke ovunque.
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