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martedì, Aprile 23, 2024
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Con la scusa del Covid Infermieri costretti a fare gli OSS. Scatta la protesta.

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E’ polemica al Policlinico “Riuniti” di Foggia. Con la scusa del Covid sono tantissimi gli Infermieri costretti a fare gli OSS. E ora scatta la protesta!

“Il lavoro degli Operatori Socio Sanitari fino ad oggi è stato compensato da noi Infermieri”. Inizia così la lunga missiva di protesta dei colleghi del Policlinico “Riuniti” di Foggia, azienda universitaria che continua a demansionare i professionisti sanitari nel nome della più becera delle scusanti: la salute del cittadino viene prima di ogni cosa.

Gli Infermieri del Riuniti hanno creato a tal proposito il Collettivo Infermieri Autonomo (CIA) e hanno denunciato apertamente in una nota il rischio di demansionamento per la mancanza cronica di OSS (ma anche di Infermieri).

Le accuse chiare del Collettivo Infermieri Autonomo.

“Giro letti, cambio pannoloni, svuotamento sacche urine, igiene intima, pazienti imboccati a colazione, a pranzo e a cena, flebo, compresse, insuline, medicamenti ed altro”. Sono solo alcune delle azioni pratiche demansionanti tipiche dell’OSS che però vengono attribuite alla professione infermieristica. Ciò accade praticamente in tutti i reparti, fatta eccezione per quelli Covid (oggi quasi tutti chiusi).

Gli Infermieri del CIA sottolineano una situazione quantomeno paradossale, di OSS in esubero nei reparti Covid durante la Pandemia, “mentre continuano i disagi nei reparti non Covid”.

“Sono pochi, dove sono quelli del concorso?” – ribadiscono nella loro nota.

E non è tutto, gli infermieri più anziani denunciano anche una gestione che non rispecchierebbe i contratti di lavoro: “respiriamo aria di demansionamento ma non abbiamo mai abbandonato il malato. Abbiamo sempre sopperito alle carenze e alle strette dei bilanci imposti, ma ora non se ne può più. Chi ha sbagliato paghi il disagio che si è venuto a creare negli anni precedenti”.

La risposta del Riuniti.

Puntualmente è giunta la replica della Direzione Generale del Policlinico “Riuniti”, che è al vetriolo, ma sa anche tanto di arrampicata sugli specchi.

Ecco il punto di vista del Policlinico: “al di là dell’emergenza pandemica che ha richiesto un potenziamento del personale Oss, il numero di operatori socio sanitari che il ‘Riuniti’ ha reclutato in totale per l’area medica (parliamo per esempio del reparto di Emergenza – Urgenza, Medicina Specialistica, Onco-ematologia…) è di 462 di cui 215 di ruolo e 247 assunti a tempo determinato in sovrannumero, cioè in misura superiore per affrontare in maniera tempestiva le possibili criticità dell’ordinaria routine ospedaliera e a cui sarà rinnovato il contratto alla naturale scadenza o deciderne ex novo”.

E non è tutto: “per quanto riguarda l’area chirurgica invece il numero di Oss a disposizione del Policlinico è in totale 169 di cui assunti a tempo indeterrminato di cui 123 e 46 a tempo determinato. Per entrambe le aree è da considerare che la maggior parte degli assunti sia stata assegnata prevalentemente – a suo tempo – nei reparti a vocazione Covid (Rianimazione, Pronto Soccorso, Malattie Infettive…) e che ora, con il crollo dei contagi, ci sia una riorganizzazione dello stesso personale in reparti ‘ordinari’ con turni e ferie garantite. Così stando le cose il totale generale degli Oss sale a 631”.

Infine: “non ci si spiega, dunque, come mai venga lamentata questa carenza da parte di alcuni infermieri del Policlinico Riuniti dal momento che l’ospedale potrà contare sullo stesso numero di operatori socio sanitari anche dopo l’emergenza Covid-19”.

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