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Carmela, Infermiera Pediatrica: “ecco perché ho deciso di vaccinarmi contro il Covid, fatelo anche voi cari colleghi”.

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Carmela Telese è una Infermiera Pediatrica che combatte il Coronavirus in prima fila: “ecco perché ho deciso di vaccinarmi contro il Covid, fatelo anche voi cari colleghi”.

Sono sempre di più i professionisti sanitari e socio sanitari che scendono in campo per dire sì al vaccino anti-Covid. Medici, Infermieri, Ostetriche, Professioni Sanitarie e OSS si stanno immunizzando in massa per incoraggiare subito dopo di loro la popolazione italiana a farlo.

E’ il caso di Carmela Telese, Infermiera Pediatrica dell’ASL di Pescara (anche se originaria della Campania e più precisamente di Acerno, nell’hinterland salernitano).

L’avevamo già ascoltata durante la prima fase della Pandemia da Covid-19, ora l’abbiamo voluta risentire, subito dopo la sua immunizzazione.

Le abbiamo posto 5 domande, vediamo assieme cosa e come ha risposto.

Carmela: "sono stati mesi difficili, trascorsi tra la tristezza per non Poter vedere e abbracciare le persone care lontane da me".
Carmela: “sono stati mesi difficili, trascorsi tra la tristezza per non Poter vedere e abbracciare le persone care lontane da me”.

Carmela tu lavori come Infermiera Pediatrica in Abruzzo. Come mai una professionista scegli di farsi vaccinare contro il Covid?

Un professionista decide di farsi vaccinare contro il Covid perché per noi operatori sanitari è un dovere verso i cittadini, colleghi e anche verso la scienza in cui dobbiamo credere, siamo noi in primis a dare esempio a tutti.

Consiglieresti il vaccino ai colleghi e cosa diresti ai negazionisti?

Si, lo consiglio a i miei colleghi e a tutti… perché la vaccinazione è l’unico mezzo per spezzare questa catena.
Direi ai negazionisti che se avessero solo vissuto per un attimo il dolore e le sofferenze di chi purtroppo non c’è la fatta, la smetterebbero di negare la presenza di un problema così grande e che ora come ora solo il vaccino può risolvere.

Hai fronteggiato il Coronavirus in prima persona nel tuo reparto o ne hai solo sentito parlare?

Si, ho fronteggiato il Covid nel mio reparto anche se in maniera meno “rischiosa” di altri reparti come 118, pronto soccorso, terapia intensiva, grazie anche alla presenza di protocolli e percorsi alternativi per le donne gravide che hanno limitato i loro accessi e quelli dei loro famigliari nel mio reparto .

Come è cambiata la tua vita professionale dall’avvento della Pandemia ad oggi?

La mia vita professionale è cambiata completamente, in quanto l’utilizzo di tute e dpi hanno modificato i rapporti tra colleghi e le Proprie abitudini personali, senza contare il sovraccarico emotivo a cui siamo stati esposti che ha confluito in stress psicofisico, stati d ansia, insonnia, e isolamento sociale per paura di contagiare sé stessi e i propri familiari.

Tu sei una ragazza del Sud, ti mancano gli affetti e soprattutto gli abbracci impediti dalle norme anti contagio e dalla scelta di evitare contatti per ridurre al minimo il rischio infezioni?

Si, questa Pandemia mi ha segnato tantissimo, sono stati mesi difficili, trascorsi tra la tristezza per non Poter vedere e abbracciare le persone care lontane da me e allo stesso tempo il dover avere la forza di mascherare tutto questo davanti ai pazienti. Nessuno nel decidere le norme anti contagio si è preoccupato di creare delle soluzioni per noi fuori sede, lavoratori o studenti e soprattutto aiutarci dal punto di vista psicologico ad affrontare questa solitudine. Voglio credere che la mancanza di abbracci, carezze, sorrisi, ci porterà in futuro ad apprezzarle di più, non sarà facile perché ognuno di noi ha ancora paura nel ripercorrere quel metro che oggi ci separa, ma senza perdere la fiducia coltivando la tenerezza. C’è nostalgia della mia famiglia e di tutti i miei cari affetti, un batticuore che non ti fa dormire la notte che si fa custode ancora del passato.pensi come possa quella stretta di mano che si dava quando ci si incontrava e quel sorriso stampato sulle labbra, sensazioni che si provavano prima di questa pandemia, il Covid perderà la sua battaglia, gara, sfida, con noi perché si è permesso di violare il nostro bisogno più grande e importante e per questo che faremo di tutto per vincere questa grande guerra; verranno sicuramente tempi migliori, ci lasceremo alle spalle anche questa brutta esperienza, ci porteremo qualche ferita che col tempo dovrà cicatrizzarsi e continueremo la nostra opera sempre con la stessa intensità e con il.sorriso di chi è sicuro di operare nel bene

Grazie Carmela e buon lavoro!

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