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Ben 2000 Medici e Infermieri in arrivo dall’Ucraina in Italia: li richiedono Puglia, Calabria, Sicilia e Veneto.

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Sono in arrivo dall’Ucraina ben 2000 Medici e Infermieri per dare man forte all’Italia nelle carenze di settore. Ma nel nostro Paese continua la polemica sui social.

Continua ad essere pesante la polemica sui social e nell’ambito sindacale per l’arrivo in Italia di circa 2000 Medici e Infermieri che, senza il riconoscimento del titolo e le prove linguistiche, potranno lavorare in Italia in sostituzione dei professionisti sanitari sospesi e per chi vorrà con contratti a tempo nelle strutture private.

A richiederli le regioni Puglia, Calabria, Sicilia e Veneto, a cui si starebbero per aggiungere Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia.

A permetterne l’assunzione diretta, fino al 4 marzo 2023, è il Decreto legge 21 marzo 2022, n. 21Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21/03/2022, n. 67.

L’articolo 34 del decreto (“Deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini”) prevede che «a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 4 marzo 2023, in deroga al regolamento del decreto del 1999, numero 394, e alle disposizioni del decreto del 2007, è consentito l’esercizio temporaneo della professione».

La norma stabilisce che “E’ consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, in strutture sanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o socio sanitaria in base a qualifica conseguita all’estero regolata da direttive UE”.

Sui social non si placano le polemiche e anche i sindacati medici e infermieristici dissentono da tale decisione. Va bene la solidarietà, dicono, ma occorre prima capire se il personale interno dei professionisti è disponibile o meno a ricoprire gli incarichi che verrebbero occupati dagli ucraini.

E’ una guerra tra poveri, che vede soprattutto gli Infermieri italiani soccombere sempre, oberati da turni massacranti e umiliati da stipendi da fame.

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