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Accademia Scienze Infermieristiche: rinnovate cariche, Arcadi presidente

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Accademia Scienze Infermieristiche: rinnovate cariche, Arcadi presidente.

Rinnovate le cariche interne all’Accademia Scienze Infermieristiche (ASI). L’associazione, nata nel 2009 in Lombardia, ha rinnovato la fiducia al presidente uscente Paola Arcadi.

L’Accademia Scienze Infermieristiche è un’associazione professionale senza scopo di lucro; nasce nel 2009 da un gruppo di infermieri per il comune desiderio di condividere idee, iniziative, progetti e molto altro al fine di contribuire allo sviluppo della disciplina infermieristica in tutti gli ambiti in cui essa si esprime. Ha sede a San Giuliano Milanese.

Il nuovo consiglio direttivo, così come viene comunicato ad AssoCareNews.it dalla stessa neo-rieletta presidente, è così composto:

Presidente: Paola Arcadi
Vice Presidente: Lorena Salvini
Segretario: Antonietta Fortunato

Tesoriere: Andrea Todisco

Consiglieri: Loris Bonetti, Cinzia Botter, Antonella Demarchi, Sergio Nobile, Barbara Sappa.

Organo di Revisione: Silvia Giacomelli, Antonino Zagari, Eleonora Zanella.

Ma di cosa si occupa l’ASI?

L’Accademia Scienze Infermieristiche (A.S.I.) è un’associazione professionale senza scopo di lucro, che nasce nel 2009 da un gruppo di 19 infermieri per il comune desiderio di condividere idee, iniziative, progetti, percorsi di ricerca aventi lo scopo di contribuire allo sviluppo della disciplina infermieristica in tutti gli ambiti in cui essa si esprime.

L’A.S.I. ha mosso i suoi primi passi nel triennio 2009-2012 – attorno allo slogan ‘la nascita di un’idea’- confezionando essenzialmente momenti formativi che hanno affrontato tematiche rilevanti sia in ambito clinico, sia in ambito formativo che organizzativo. Le esperienze del primo triennio sono state preziose per consolidare quell’idea di partenza e, soprattutto, per focalizzare gli intenti originari in concreti progetti di sviluppo. Nel triennio successivo abbiamo condotto una ricerca qualitativa multicentrica dal titolo ‘di quali problemi di salute si occupano gli infermieri’, i cui risultati sono stati presentati nel febbraio 2015 presso l’Università degli Studi di Brescia (nostro partner nel progetto) e sono stati pubblicati sulla rivista ‘L’infermiere’. Con questo progetto abbiamo voluto contribuire all’approfondimento di una questione fondativa e tuttora attuale dell’infermieristica, strettamente connessa all’identità dell’infermiere, alla natura della pratica assistenziale e della sua relazione con la persona assistita, gli altri professionisti della salute, il contesto generale, a partire dall’ascolto degli infermieri che ogni giorno lavorano accanto al malato. Abbiamo svolto 18 focus group che hanno coinvolto circa 150 infermieri operanti in 20 strutture sanitarie pubbliche e private della Regione Lombardia, e i risultati ci hanno aiutato a comprendere meglio la natura della pratica assistenziale oggi, il livello di decisionalità e responsabilità dell’infermiere , quali conoscenze guidano l’agire quotidiano e quali sono i bisogni, espressi o inespressi, che le persone assistite e i famigliari portano ai professionisti della salute. I risultati della ricerca A.S.I ‘Di quali bisogni di salute si occupa l’infermiere’(2015), unitamente all’analisi delle trasformazioni in atto del sistema sanitario e delle sue forme organizzative – con particolare riferimento ai nuovi modelli di organizzazione dell’ospedale e, soprattutto, allo sviluppo dell’assistenza infermieristica sul territorio – ha portato in luce quanto oggi l’agire dei professionisti debba sempre più orientarsi alla risposta dei nuovi bisogni di salute che il mutato quadro sociale, epidemiologico, culturale e dei luoghi di cura sta facendo emergere, ed è proprio a partire da questa considerazione che abbiamo deciso di orientare il programma di ricerca per il biennio 2016-18 sull’analisi del bisogno di salute percepito dagli assistiti. Solo a partire – infatti – dalla comprensione di come le persone vivono la salute e la malattia e delle necessità espresse, è possibile delineare un percorso di risposta ai bisogni e definire quali professionalità dovrebbero essere spese in questo scenario. Queste considerazioni ci hanno sollecitato dunque alcuni interrogativi fondamentali: cosa si intende per Salute? Quali bisogni di salute esprimono le persone oggi? Quale contributo di risposta ai bisogni di salute espressi può porre in essere la disciplina infermieristica oggi? Abbiamo così strutturato il nostro secondo progetto di ricerca, tutt’ora in corso e che terminerà nell’autunno 2018.

Le finalità dell’associazione

Le finalità principali che essa si pone, e che costituiscono il fondamento statutario dell’associazione, sono oggi le seguenti:
1. collaborare con le Autorità politiche ed amministrative nella promozione e nello sviluppo d’iniziative atte a migliorare il riconoscimento professionale degli infermieri;
2. promuovere ed organizzare iniziative, quali riunioni, incontri scientifico-culturali, congressi, predisposizione e implementazione di linee guida, allo scopo di diffondere le conoscenze disciplinari infermieristiche e di accrescere la cultura professionale;
3. promuovere e favorire l’istituzione e la realizzazione di corsi di formazione e d’aggiornamento d’interesse per la professione infermieristica;
4. promuovere la ricerca infermieristica in tutti i campi di competenza professionale;
5. svolgere attività di consulenza.
c. Il Consiglio Direttivo e i soci
Per raggiungere le finalità descritte, l’A.S.I. ritiene essenziale porre alla propria base di riferimento un modello dialogico: possono infatti aderire all’Associazione, in qualità di soci, tutte le persone fisiche o giuridiche (di qualsiasi estrazione professionale) che ne condividono gli intenti e che desiderano contribuire fattivamente alla vita associativa.
Sono organi dell’Associazione:
– il Consiglio Direttivo
– il Collegio dei Revisori dei Conti
– l’Assemblea dei Soci, presieduta dal Presidente.
Il Consiglio Direttivo rappresenta il ‘cuore pensante’ dell’A.S.I. ed è composto dalle seguenti persone:
– Presidente: Paola Arcadi (infermiere)
– Vice Presidente: Sergio Nobile (infermiere)
– Segretario: Antonietta Fortunato(infermiere)
– Tesoriere: Andrea Todisco (infermiere)
– Consiglieri: Lorena Salvini (infermiere), Antonella De Marchi (infermiere), Sara Bonfadini (infermiere), Barbara Sappa (infermiere), Paolo Carlo Motta (infermiere)
Il Collegio dei Revisori dei Conti è rappresentato da Cinzia Botter (infermiera), Vincenzo Magistrelli (infermiere), Antonino Zagari (infermiere).

Gli ambiti di interesse

Sono ambiti di interesse dell’A.S.I.:

a. la ricerca e lo studio dei fenomeni di salute e dell’infermieristica in particolare;
b. la formazione professionale sulle tematiche della salute e dell’assistenza.

La ricerca rappresenta un’attività indispensabile per lo sviluppo scientifico e culturale di qualsiasi disciplina e professione. L’A.S.I. intende impegnarsi fortemente in tale ambito, consapevole che lo studio rigoroso e sistematico dei fenomeni di salute e dell’infermieristica rappresenta un impegno prioritario nell’attuale contesto nazionale e internazionale.
L’A.S.I. inoltre intende proseguire e rafforzare il proprio impegno nella formazione professionale sulle tematiche pertinenti alla salute e all’assistenza infermieristica, individuando tematiche caratterizzate dai criteri di attualità e rilevanza delle tematiche stesse, secondo il giudizio e i bisogni espressi dal contesto sociale e sanitario e da parte degli stessi infermieri che in tali realtà sono collocati. Formazione finalizzata all’aggiornamento scientifico, alla più ampia riflessione culturale, ma anche alla responsabilità che l’A.S.I. sente in questo momento storico, rappresentata dal dovere di esprimere position statement sulle questioni che attualmente influenzano la salute, il diritto alla salute, la domanda di assistenza, i servizi alla salute, la loro organizzazione, le politiche sociali e sanitarie ecc.
L’A.S.I. intende realizzare le proprie attività di ricerca e formazione ponendo attenzione alle ricadute reali e potenziali sulla pratica assistenziale, ritenendo un proprio dovere fornire alla professione strumenti concettuali e metodologici (saperi), ma anche pratici e gestionali (progetti, esperienze ecc.) per interpretare le tendenze, le opportunità, gli elementi critici che una particolare problematica può determinare nella pratica infermieristica. Strumenti che devono rappresentare la migliore integrazione possibile tra teoria e prassi, senza che quest’ultima sia necessariamente concepita come un contenitore passivo da riempire secondo approcci top-down.

L’associazione da tempo parla ovunque di interdisciplinariertà e di lavoro d’equipe nell’ambito sanitario, chiedendo con ogni mezzo la fine dello ostilità intestine alla professione infermieristica e la creazione di una comunità unità e vogliosa di lottare per un futuro più roseo per tutti.

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