histats.com
giovedì, Aprile 25, 2024
HomeInfermieriInfermieri: non c'è assistenza senza Ascolto.

Infermieri: non c’è assistenza senza Ascolto.

Pubblicità

L’Ascolto: attività fondamentale per l’Infermiere, elemento essenziale per la qualità dell’assistenza.

L’ascolto è una pratica ben definita, rappresenta, a discapito di quello che si può pensare, un processo attivo, ed è parte integrante dell’assistenza infermieristica.

Ascoltare rappresenta l’attività mentale di dedizione completa verso le parole del nostro interlocutore. Questo significa infatti garantire in primis tutta l’attenzione.

L’attenzione infatti serve per assorbire tutto quello che viene ascoltato ma anche per comprenderlo. Si deve infatti ricordare che ascoltare non assicura la comprensione.

Per questo motivo l’ascolto è circondato da tutta una serie di strategie che anche l’infermiere può utilizzare, le più semplici e funzionali sono le domande di chiarimento.

Si prevede infatti che l’ascoltatore ponga delle domande che indaghino più minuziosamente quello che l’interlocutore dice, per arrivare ad una comprensione maggiore. Queste domande devono essere sempre utilizzate quando si manifestano dubbi, difficoltà di comprensione, incertezze.

Perché l’ascolto fa parte dell’infermieristica?

L’infermiere ha la necessità insita di ascoltare i pazienti proprio per capire i bisogni che manifesta e per poi progettare un’assistenza di qualità e di efficacia concreta.

L’ascolto diventa quindi parte integrante e fondante del processo di problem solving che ogni infermiere è tenuto a mettere in atto durante il turno lavorativo.

L’assistito manifesta dei bisogni che vengono ascoltati per capire quali siano gli obiettivi dell’assistenza.
Le competenze dell’infermiere si manifestano al loro massimo solo quando l’ascolto viene utilizzato e quando questo è efficace.

Ma non ci possiamo esclusivamente soffermare sulle necessità di ascolto ma anche sui doveri che la professione inquadra. A livello professionale infatti l’infermiere deve ascoltare, proprio perché, anche se non sembra o semplicemente non si crede possibile, l’ascolto è parte integrante dell’infermieristica.

L’Ascolto quindi è sia necessario che un dovere.

Altri vantaggi che si possono trarre da un ascolto funzionale sono sicuramente un maggior livello di soddisfacimento del paziente, una riduzione dei costi sanitari, una miglior compliance dell’assistito. Basti pensare che, se l’infermiere comprende appieno i bisogni dell’assistito successivamente può impostare un’assistenza incentrata sul singolo caso che prenda in considerazione tutti gli aspetti deficitari. Comprendendo tutti questi, infatti, si abbatteranno le carenze dell’assistito e questo favorirà sicuramente la riduzione dei costi sanitari.

Quindi un infermiere che ascolta permette all’individuo di svilupparsi totalmente e garantisce una tutela dell’individuo stesso portando quindi ad una maggior compliance soprattutto per le malattie croniche e quindi ad una riduzione delle riacutizzazioni della malattia ma anche delle complicazioni di una terapia mal gestita.

Cosa si deve ascoltare?

Gli aspetti importanti che fanno drizzare le orecchie dell’infermiere comprendono tutto quello che l’assistito può dire. L’ascolto è muro portante per la comprensione della sintomatologia. Successivamente è utile anche per venire a conoscenza di tutto l’aspetto
psico-emotivo che fa da contorno e che può diventare il punto centrale dalla nostra assistenza.

Non ci si limita quindi a curare la malattia e i sintomi ma si deve cercare di scavare più a fondo per comprendere i sentimenti e le paure della persona che abbiamo davanti, che sicuramente giocano un ruolo chiave nel processo di cura.

Ma l’infermiere riesce a utilizzare l’ascolto?

Il contesto lavorativo in cui è tenuto a esercitare la propria professione spesso può non agevolarla. Ovvero, l’ascolto può essere reso difficoltoso da mettere in pratica quando il contesto lavorativo non adeguato per questo.

Gli elementi di primo impatto sono sicuramente il tempo disponibile durante il turno e il rapporto infermiere-assistiti. Questi rappresentano i maggiori fattori per l’infermiere che non assicurano l’ascolto. Infatti, ovviamente permettono o meno all’infermiere di avere a disposizione il tempo necessario per utilizzare l’ascolto.

Un altro punto da sottolineare è certamente l’efficacia dell’ascolto.

La pratica dell’ascolto non è semplice da comprendere e da utilizzare, necessita tanta pratica ed anche tanta passione!

L’ascolto è utilizzabile in qualsiasi contesto lavorativo, è importante, anzi, che venga messa in pratica sempre, ovunque. Per esempio, si può
pensare che il Pronto Soccorso rappresenti il setting più caotico e dove il personale sanitario non abbia il tempo di ascoltare, in realtà è uno dei contesti dove l’ascolto ha maggior campo di azione, proprio perché permette una giusta comprensione dei fatti accaduti, dei sintomi, o delle paure. Gli infermieri che lavorano in questo contesto saranno d’accordo con me.

L’ascolto infatti, non è esclusivamente vantaggioso sotto un punto di vista di comprensione dei sintomi, ma si dimostra utile anche per la comprensione dei sentimenti, delle paure, delle esperienze e dei pensieri dell’assistito che diventano prorompenti quando l’assistenza deve essere definita di qualità.

Comprende moltissimi aspetti, permette un’assistenza globale del paziente, che è quella in definitiva più efficace, e permette difatti di prendere in carico la persona in toto. Con l’ascolto, l’infermiere dovrebbe poter capire i punti di forza, di debolezza, le carenze, i bisogni espressi e non, capire il contesto socio-economico in cui vive il paziente.

Tutto questo garantisce un’assistenza globale, la presa in carico sarà funzionale e adattata al paziente stesso e alla sua situazione attuale. Tutto questo permetterà, con la personalizzazione delle cure, una risposta migliore in termini di guarigione, di compliance, di gestione della malattia e di attivazione di ulteriori servizi (per esempio, servizi sociali) he possano aiutare l’assistito a superare il momento di carenza e difficoltà sia in modo temporaneo che definitivo.

Il ruolo dell’infermiere è pertanto fondamentale durante l’ascolto.

L’infermiere ha il privilegio di esercitare una professione che non comprende esclusivamente l’aspetto scientifico ma anche relazionale, e nella relazione si ingloba anche l’ascolto. L’ascolto diventa quindi un pilastro dell’agire professionale.

Porgere l’orecchio ai nostri assistiti garantirà qualità all’assistenza.

Dott.ssa Clara Nencioni
Dott.ssa Clara Nencioni
Infermiera neolaureata, amante della professione e della comunicazione nella professione. Scrittrice per passione. All’inizio della sua carriera professionale. Fan accanita di VR46, impazzisce per tutti i motori.
RELATED ARTICLES

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394