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venerdì, Marzo 29, 2024
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Arrivano le Covid Room nell’ULSS 6 Euganea. CISL FP: “scelta organizzativa a danno di lavoratori e qualità servizio”.

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La CISL FP interviene pesantemente sulla scelta dell’ULSS 6 Euganea di attivare le cosiddette Covid Room: “è un peso insostenibile per i lavoratori e un danno enorme alla qualità dei servizi assistenziali offerti. Servono assunzioni vere di almeno 180 Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie”.

La CISL FP ha inviato una lettera alla Direzione dell’ULSS 6 EUGANEA denunciando le situazioni di crisi che continuamente subiamo nei nostri reparti e servizi a causa dei continui casi di contagi tra i pazienti e i lavoratori che, considerate le già fragili condizioni organizzative legate alla carenza di personale, rendono incerta e difficile la programmazione delle attività.

E’ di questi giorni il cluster in U.O.C. di Geriatria di Piove di Sacco che ha visto il contagio (Covid per caso) di 13 pazienti su 28 posti letto disponibili(per niente asintomatici o /paucisintomatici) e 5 Operatori Sanitari tra infermieri e Ospiti, ma come questo potremo portarne altri esempi.

Sono situazioni di crisi che si presentano in maniera repentina e che richiedono una grande flessibilità e resilienza da parte dei lavoratori per garantire l’assistenza a seguito delle mutate necessità, per riconfigurare la logistica del reparto in termini di gestione degli spazi e per sostituire i colleghi che hanno avuto la disgrazia di contagiarsi.

La questione si pone in particolare per la gestione di Pazienti positivi asintomatici / paucisintomatici che secondo la NUOVA Procedura Operativa del 6 luglio 2022 (Modalità di gestioni dei percorsi all’interno dei Presidi Ospedalieri) vengono ricoverati in COVID ROOM ricavate all’interno dei reparti ordinari di degenza.

Rileviamo che la procedura, molto precisa per quanto riguarda la definizione delle modalità di gestione dei pazienti SARS-CoV2 in termini logistici, non faccia alcun cenno in merito all’adeguamento dei contingenti di personale riferite alle mutate necessità organizzative.

E’ fuori discussione che i pazienti ricoverati in COVID ROOM pur non presentando nella loro positività una sintomatologia polmonare severa, sono di difficile gestione, visto la natura del virus, motivo per cui questo tipo di organizzazione espone a rischi elevati tutti i lavoratori interessati, compresi gli utenti non affetti da SarS CoV-2.

Ciò detto non possiamo pensare di continuare a programmare le attività nelle nostre unità operative come se il virus costituisse un evento incidentale e sporadico.

Le dotazioni organiche non devono essere ponderate solo sulla base di delibere regionali datate e superate che fissano minimi assistenziali sulla base di una organizzazione sanitaria regionale che non prevedeva la gestione della SarS CoV-2ma devono essere riviste sulla base delle mutate necessità assistenziali.

Questo tipo di approccio costringe i lavoratori a saltare i riposi, prestare orario aggiuntivo, lavorare in sotto organico con pregiudizio personale e della qualità e sicurezza del lavoro, evidenziando un aumento eccessivo sia dello stress da lavoro correlato e un reale aumento della probabilità di contrarre la SarS CoV-2, cosa non più accettabile a quasi due anni dall’insorgere della pandemia.

Pertanto abbiamo chiesto alla Direzione dell’ULSS 6 che la gestione dei pazienti Covid deve, per la natura della patologia stessa, essere garantita da personale dedicato e in reparti dedicati.

Il rischio di gestire pazienti COVID e pazienti NON COVID all’interno degli stessi reparti, mette a rischio l’intero reparto, infatti pazienti COVID non sono esenti dal rischio di eventuali manovre di emergenza/urgenza che obbliga il personale alla vestizioni ogni qualvolta devono entrare nelle COVID ROOM e poi svestizione per la gestione dei restanti pazienti.

Questa gestione, pur considerando l’alta professionalità dei nostri lavoratori, non può garantire che questo virus, altamente contagioso, non esca dalle covid room creando inevitabili cluster come successo nel reparto di geriatri a Piove di Sacco in questi giorni.
Per garantire la giusta sicurezza ai pazienti e ai lavoratori, la CISL ha proposto la creazione di AREE COVID dedicate in ogni presidio dove ricoverare Pazienti positivi asintomatici / paucisintomatici dotate di personale numericamente adeguato, di idonee aeree di vestizione e svestizione e di una gestione dei percorsi sporco/pulito corrispondenti ai reparti di malattie infettive senza rischiare contagi involontari a causa della promiscuità di spazi.
Per lo stesso motivo E’ GRAVISSIMO che l’ULSS 6 dal 1 di aprile 2022 abbia deciso di sospendere le indennità di malattia infettive a lavoratori che ogni giorno rischiano la propria salute e quella dei propri familiari.

Non è accettabile che le indennità di RISCHIO DI CONTAGIO dei LAVORATORI sia determinata in base alla copertura economica delle indennità e non sulla base del reale rischio.

A TUTTO QUESTO SI AGGIUNGE UNA CARENZA DI PERSONALE CHE GIA’ CRITICA, STA DIVENTANDO INSOSTENIBILE.

Alla data odierna, non è ancora stato coperto tutto il turn-over 2022.

In tutti gli ospedali e territorio dell’Ulss 6 Euganea da una nostra verifica è risultato che
non è stato sostituito il personale cessato a vario titolo dal 1 gennaio 2022.

Mancano:

  • 101 infermieri;
  • 58 Oss;
  • 20 tra Fisioterapisti, Tecnici di laboratorio e radiologia e
    Ostetriche.

Come CISL FP consideriamo impensabile poter riorganizzare strutturalmente un’azienda grande e complessa come l’ULSS 6 EUGANEA senza, non solo l’assunzione in extra turnover di personale per recuperare la carenza cronica, ma addirittura senza nemmeno la copertura del turn-over già autorizzato dalla Regione Veneto.

Per parte nostra, come in più occasioni dichiarato e non ci stancheremo di dirlo, riteniamo che in momenti di crisi come quella che stiamo attraversando c’è bisogno di scelte forti e coraggiose e assunzioni di responsabilità, soprattutto da parte delle Istituzioni,
non possiamo accettare di sacrificare sempre e solo i lavoratori, pochi e stanchi, per garantire i servizi.

In questi giorni sono state sbandierate centinaia di fantomatiche assunzioni in ULSS 6, per la CISL FP servono ASSUNZIONI VERE.

La notizia dell’aumento del tetto di spesa autorizzato dalla Regione Veneto all’ULSS 6 Euganea, non comporta in automatico le assunzioni del personale. E’ per questo che come CISL FP abbiamo ribadito a questa Amministrazione la nostra disponibilità condividere da subito un tavolo tecnico per analizzare i modelli organizzativi in relazione ai tempi di assistenza e dalle risorse umane impegnate, valutando con particolare attenzione l’impatto delle assenze dovute a molteplici variabili tra cui sospensioni e limitazioni.

Non possiamo dimenticare che l’incidenza delle prescrizioni che rappresentano
oramai 1/3 del personale dell’Ulss sta mettendo in crisi la gestione dei reparti e dei servizi pregiudicando ulteriormente la salute dei lavoratori prescritti e scaricando sui colleghi senza prescrizioni ulteriori carichi di lavoro con il rischio di infortuni.

Abbiamo chiesto all’ULSS 6 EUGANEA l’impegno immediato per l’assunzione di tutto il personale cessato a vario titolo nell’anno 2022 e già autorizzato dalla Regione Veneto nelle varie trimestrali.

Oggi le graduatorie sono disponibili, SERVE UNA VERA E FORTE ACCELLERAZIONE PER GARANTIRE L’ARRIVO DEL PERSONALE ENTRO IL MESE DI OTTOBRE.

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