La notizia ufficializzata da Procter & Gamble (proprietaria di Pampers e di altre aziende operanti nel settore della sanità pubblica e privata) e da Google (Verily): pronti a lanciare in autunno il pannolino connesso. Medici, Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari pronti ad accogliere la novità.
Si tratta di pannolini o pannoloni dotati di un micro-chip che traccerà e invierà ai genitori (per i neonati gestiti a casa), ai Medici, agli Infermieri e agli Operatori Socio Sanitari (OSS) i dati relativi al sonno e ai bisogni fisiologici di chi li indossa. Ciò tramite la Rete e APP dedicate. Tra l’altro in un prossimo futuro saranno in grado di stabilire la qualità e la quantità di feci e urine. Sembra fantascienza, ma si tratta dell’imminente futuro. E potrebbero diventare presto dei Dispositivi Medicali.
Da una parte vi sono ancora dirigenze infermieristiche, amministrative e sanitarie che puniscono Medici, Infermieri, Oss e Professionisti Sanitari che utilizzano in modo improprio i cellulari e i computer durante il turno di lavoro, dall’altra le stesse direzioni devono iniziare ad abituarsi alla rivoluzione digitale che è già partita anche nella vetusta sanità italiana. L’innovazione tecnologica sta portando e porterà sempre più novità nel mondo delle cure e stravolgerà l’assistenza così com’è intesa oggi. Chi non si adeguerà resterà ancorato ad un passato che già sembra remoto.
Anche Amazon e Microsoft stanno lavorando a progetti similari.
I benefici di questi nuovi “Presidi Medicali”.
Torniamo al motivo del nostro servizio. I benefici di questa tecnologia sono abbastanza chiari:
- per i bambini:
- cambio di pannolino tempestivo, riduzione dei disagi da insonnia, riduzione delle micosi, riduzione di flogosi e danni tissutali da macerazione/infezione;
- controllo e gestione delle fasi di riposo;
- controllo qualità/quantità di feci e urine;
- diagnosi in tempo reale;
- alert in caso di problemi di salute dei piccoli.
- per gli adulti (soprattutto in età geriatrica):
- cambio di pannolino tempestivo, riduzione dei disagi da insonnia, riduzione delle micosi, riduzione di flogosi e danni tissutali da macerazione/infezione;
- controllo e gestione delle fasi di riposo (ritmi circadiani alterati, necessità di intervenire con farmacoterapia adeguata, ecc.);
- controllo qualità/quantità di feci e urine (tra cui i disturbi della minzione: anuria, oliguria, poliuria, piuria, ecc.);
- diagnosi in tempo reale;
- alert in caso di problemi di salute di chi indossa questi dispositivi.
- per le aziende:
- raccolta nuovi dati per la ricerca scientifica e per lo sviluppo di nuovi prodotti/servizi;
- ingresso in un mercato tutto da esplorare, ma che da questa innovazione può trarre solo benefici.
Il problema etico.
I dati raccolti dall’azienda produttrice e da Google appartengono a chi indossa i dispositivi o alle prime due? Nell’ambito sanitario prima di poter mettere in commercio un qualsiasi prodotto lo stesso deve superare l’approvazione degli organi stati competenti. Ciò a tutela dell’Assistito e dei suoi familiari. Dal punto di vista etico le informazioni sugli utenti non possono essere di proprietà di privati a discapito del pubblico. Confidiamo, però, in una decisione saggia del Legislatore, che anche in questa occasione saprà trovare presto una adeguata soluzione.
L’intelligenza artificiale e l’assistenza fatta d’aria.
Intanto Medici, Infermieri e OSS non vedono l’ora di provare questi pannoloni hi-tech, dotati di intelligenza artificiale autonoma e gestiti da APP che ci porteranno dritti ad una assistenza sempre meno touch e sempre più digitalizzata (e quindi fatta d’aria).
Vedremo cosa accadrà, intanto in autunno arriveranno in commercio quelli di “prova” per i neonati, i lattanti e i bambini fino a 3 anni.