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Infermieri sulle Piattaforme Petrolifere: 6000 euro al mese!

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Ecco come candidarsi, ma la selezione è molto dura. Vietato arrendersi.

Come diventare Infermiere o Infermiera sulle Piattaforme Petrolifere e guadagnare fino a 6.000 euro al mese con stipendi annui che possono raggiungere i 70.000 euro? Con AssoCare.it le possibilità aumentano. In tanti già ci sono riusciti e tra non molto partiranno per le piattaforme europee, asiatiche, oceaniche e pacifiche.

Per iniziare l’attività sulle Piattaforme occorre rivolgersi direttamente alle aziende multinazionali. Basta una semplice e-mail che trovate sui siti delle varie strutture. Però occorre tener presente di alcune cose.
Ce lo spiega Luca, un collega Infermiere di Torino che ha già lavorato più volte sulle strutture petrolifere nell’Oceano Pacifico.

Cosa serve per candidarsi?

Occorre precisare che:
1) se sei dipendente pubblico devi prevedere un periodo di aspettativa uguale al periodo lavorativo sulla piattaforma (se per esempio ti assumono dal 1 maggio 2017 al 1 maggio 2018 devi prevedere una aspettativa di 12 mesi, quindi devi rivolgerti al tuo ufficio personale per chiedere come fare);
2) se sei un Infermiere Libero Professionista non ci sono problemi, basta candidarsi e attendere la risposta dell’azienda che ti assumerebbe;
3) devi conoscere almeno l’Inglese fluente, una seconda o terza lingua sarebbe l’ideale (pensa che sulle piattaforme ci sono colleghi e lavoratori provenienti da tutto il mondo);
4) ricordati del passaporto (se occorre), ci sono dei tempo tecnici ottenerne uno;
5) devi essere perfettamente in forma (condizioni psico-fisiche ok);
6) devi munirti di una assicurazione internazionale per infortunio e spese legali;
7) devi dotarti di tutte le vaccinazioni necessarie;
8) portarti dietro almeno 5.000 euro sarebbe l’ideare per tamponare possibili situazioni d’emergenza (basta una carta di credito con validità internazionale).
Spero di essere stato utile“.

Come ci si candida?

Se avete ancora dei dubbi scriveteci ancora.
Gli indirizzi web delle aziende sono:
  1. Qatar Petroleum;
  2. Chevron;
  3. Kuwait Petroleum Corporation;
  4. Total;
  5. Shell;
  6. PetroChina; 
  7. Eni Spa.

“La mia esperienza sulle piattaforme petrolifere si è ripetuta tre volte, ogni volta è stata diversa dalle altre – ci spiega Luca – da dipendente pubblico sono stato fortunato perché la mia azienda ha accettato di mandarmi a fare questa esperienza anche per svagarmi. Io lavoro in Unità Coronarica e lo stress che si accumula in quel reparto è tanto e tale che a volte sento la necessità di staccare. Sulle piattaforme in cui ho lavorato eravamo 6 sanitari: tre Medici Specialisti in traumatologia e infettivologia e tre Infermieri esperti in emergenza; ci davamo il cambio ogni 12 ore, turni massacranti, ma ben remunerati; la medicheria e l’infermieria erano ubicate nello stesso box, ma separati tra di loro in base alle competenze di ciascuna professione; a nostra disposizione un elicottero per portare i Pazienti sulla terra ferma; immaginate di lavorare in un mini presidio ospedaliero in un comune di 5-6000 abitanti; di urgenze ed emergenze ne accadono di continuo e anche la routine ti impegna durante la giornata; alla fine dell’esperienza conoscevo tutti e tutti i loro problemi di salute; ed è bello condividere il proprio sapere e le proprie esperienze con chi viene da altre scuole scientifiche e di pensiero, da altre nazioni, da altri continenti; e si perché sulle piattaforma le lingue parlare sono centinaia, quella comune l’inglese. Il rapporto con i Medici è stato sempre eccezionale e mai uno di loro ha cercato di prevalere su di noi; ognuno faceva e fa la sua parte”.

Di cosa ho bisogno?

Per candidarsi occorre essere in possesso di:

  • inglese fluente di livello avanzano (spesso anche i francese e il tedesco vanno bene);
  • sana e robusta costituzione;
  • stato psichico sano;
  • capacità di lavorare in gruppo e sotto stress.

Sembrano cose semplici, ma in realtà la selezione fatta dalle aziende è spietata e se solo uno di questi fattori viene a mancare siete fuori!

Quanto si lavora?

Dipende dalla piattaforma in cui chiederete di lavorare:

  • ogni 2 settimane di lavoro si può chiedere di stare a casa 3 settimane (mare del Nord, golfo del Messico, alcune in Italia, alcune in Norvegia);
  • ogni 2 settimane di lavoro 2 settimane di pausa  (la maggior parte in Italia, Brasile, Indonesia);
  • ogni 2 settimane di lavoro 4 settimane di pausa (le migliori, in Norvegia );
  • ogni 4 settimane di lavoro 4 settimane di pausa (west Africa, Brasile).

In ogni caso a volte ci possono essere piccole variazioni dipendenti dai regolamenti delle varie società.

Le ore di lavoro sono in genere dappertutto 12 (fatta eccezione per le emergenze) tutti i giorni. Nei giorni di riposo si ha libertà assoluta. Gli standard di sicurezza sono elevatissimi (e raggiungono l’apice con ESSO).

Quanto si guadagna?

Gli stipendi, come si accennava all’inizio, sono molto interessanti. In Italia, per esempio, il contratto applicato e quello di “energia & petrolio”.

Insomma se si lavora bene 6.000 euro al mese sono garantiti, ma non è facile essere selezionati per questo settore. Tuttavia perché non provarci?

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