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Anelli (FNOMCeO): “in Puglia mancano 1600 Medici e 5000 Infermieri, assistenza a rischio”.

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Il Presidente della Federazione nazionale dei Medici ed Odontoiatri, Filippo Anelli, lancia l’allarme in Puglia: “mancano 1600 Medici e ben 5000 Infermieri; assistenza a rischi”.

Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale Ordini Medici ed Odontoiatri (FNOMCeO) lancia l’allarme. Analizzando i dati delle associazioni professionali risulta che in Puglia mancano 1600 medici, circa 5mila infermieri oltre ai tecnici, psicologi, ostetriche e altre professioni sanitarie.

Il super lavoro, le ferie non godute, il tempo sempre più limitato per la propria famiglia e per se stessi, insieme ad un aumento del fenomeno del burnout, ossia di una vera e propria malattia professionale che porta ansia e depressione, stanno costringendo molti medici a lasciare il posto di lavoro. Lo scorso anno, oltre il 4% dei medici, si è licenziato ed il fenomeno è in forte aumento.

“La mancanza di medici, di infermieri e tecnici rende di fatto impossibile assicurare con gli attuali strumenti una risposta efficiente alle prestazioni sanitarie richieste dai cittadini” afferma Filippo Anelli, presidente Omceo Bari: “Servono risorse, la definizione del numero delle prestazioni non ancora erogate e soprattutto la disponibilità degli operatori pubblici e convenzionati a smaltire le liste di attesa. Serve soprattutto flessibilità e non una nuova legge regionale che introduca inutile rigidità ad un sistema complesso già normato da leggi nazionali”.

Si stima che siano oltre 200 milioni le risorse appostate nei bilanci delle Asl e non utilizzate per la mancata assunzione di personale sanitario. Risorse che potrebbero essere utilizzate per finanziare un piano straordinario per ridurre le liste d’attesa ed evitare così che i cittadini paghino di tasca propria le prestazioni erogate anche in libera professione. “Si tratterebbe ovviamente di una soluzione ponte, da finanziare attingendo ai fondi preventivati per l’assunzione di nuovo personale, che al momento non sono utilizzabili perché non si trova nuovo personale da inserire negli organici” afferma Anelli.

Il presidente Omceo Bari conclude: “Non servono nuove leggi, né soluzioni rigide che non farebbero altro che aggravare la situazione. In questa fase serve invece flessibilità. E l’acquisto di prestazioni in libera professione o da personale convenzionato da parte del servizio pubblico potrebbe introdurre proprio la flessibilità di cui abbiamo bisogno. Quanto alla posizione dei direttori generali, sarà la politica a decidere secondo quali parametri valutare l’efficienza del loro lavoro e come eventualmente sanzionare le loro carenze organizzative”.

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