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venerdì, Marzo 29, 2024
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Addio a Tiziano Siro Sgaroni, Infermiere di Pneumologia al Maugeri di Pavia. Stroncato dal cancro e non dal Covid-19.

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Non ce l’ha fatta Tiziano Siro Sgaroni, Infermiere di Pneumologia al Maugeri di Pavia, ucciso dal Cancro. Lascia la moglie e due figli.

È morto Tiziano Siro Sgaroni, Infermiere iscritto all’OPI di Pavia. Aveva compiuto da pochi giorni 60 anni ed era di stanza presso la Pneumologia riabilitativa dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Maugeri. Ne dà notizia la Provincia Pavese.

Il primario, il professor Piero Ceriana, ne ricorda il carattere solare, la grande disponibilità, il forte senso del dovere, l’impegno verso quei malati che accudiva con devozione. «Un uomo che non faceva pesare mai stanchezza o preoccupazione, sempre pronto alla battuta – afferma il primario –. Era persona cordiale, una di quelle che fanno il clima di un reparto».

Tiziano era uno dei suoi migliori infermieri e ora la sua scomparsa lascia un vuoto terribile. Lo piangono la moglie Antonella e i figli Mattia e Arianna. E lo piangono gli amici e i colleghi con cui condivideva fatica, emozione, passione per la propria professione. Aveva trascorso una vita in Maugeri dove aveva lavorato per oltre vent’anni, «amato da tutti, ma soprattutto dai pazienti che riscontravano in lui un’umanità e una delicatezza inarrivabili».

Un lavoro che considerava una missione e che svolgeva con grande consapevolezza. Perché Tiziano era quello che, meglio di altri, per una dote naturale, «seguiva i ricoverati nelle fasi più intime della cura, quelle che talvolta potevano risultare anche mortificanti».

«Tiziano – raccontano i colleghi – sapeva accudire, riuscendo a sdrammatizzare e a mettere a proprio agio i pazienti». A comunicargli la diagnosi di quella malattia che, in breve tempo, l’avrebbe portato via «erano stati i colleghi di Gastroenterologia».

Poi, quando la chemio non ha più sortito gli effetti sperati, «erano stati quelli delle Cure palliative di via Boezio, a seguirlo a domicilio», aggiunge il primario di Pneumologia. La notizia della sua morte, per quanto attesa, ha sconvolto tutta la Pneumologia. Ha sconvolto Luigi Curia, infermiere di lungo corso, grande amico di Tiziano.

«Hanno chiamato pazienti e colleghi in pensione. Come Stefano Nava, già primario qui e oggi direttore della Clinica universitaria pneumologica del Sant’Orsola di Bologna che ha voluto esprimere un ricordo affettuoso», prosegue Ceriana, ricordandone la passione per il tennis.

«Ha continuato a giocare anche durante la chemioterapia, con il catetere port – conclude il primario –. Perché fino all’ultimo era determinato a guarire». Il suo storico compagno di set sulla terra battuta era Giuseppe Brunetti, medico da poco in pensione.

«Giuseppe era il broncoscopista – spiega Ceriana – e Tiziano l’infermiere addetto alle broncoscopie: un doppio perfetto affiatato. E a vincere era il paziente».

Addio Tiziano, riposa in pace.

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