Nessuna novità per il CCNL 219-2021 a tre giorni dal voto. La Politica continua a dimenticare i Contratti per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie.
La Politica e i Partiti italiani, tutti, hanno dimenticato gli eroi della Pandemia Covid, lasciandoli a mani vuote, senza aumenti stipendiali e senza arretrati. Il tutto è stato demandato al prossimo Governo che uscirà dalle urne il 25 settembre 2022.
Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, OSS, Professioni Sanitarie, Amministrativi e Tecnici del Sistema Sanitario Nazionale ed aziende pubbliche ad esso correlate sono sul piede di guerra, continuando a lavorare nonostante paghe misere, riconoscimenti professionali che non ci sono e percorsi formativi che non portano da nessuna parte.
Eppure fino a qualche mese fa erano considerati eroi insostituibili. Il ministro della salute uscente Roberto Speranza li ha più volti elogiati. A loro è stata promessa tanta attenzione da parte dello Stato, perché senza di loro l’Italia non ce l’avrebbe fatta ad uscire dalla crisi pandemica. Però si sa la politica è l’arte di dire e poi di fare il contrario di quello che dice. Lo hanno fatto a sinistra, al centro e a destra. Nessun politico si è risparmiato: le promesse, almeno finora, non sono state mantenute.
Il contratto, come ricordava Antonio Naddeo (Presidente ARAN) proprio ieri pomeriggio, può essere firmato, nonostante due stop da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Per cui la Politica e i Partiti, che sostengono (quasi tutti) il Governo Draghi ancora in attivo per l’ordinaria amministrazione, possono benissimo proseguire con la firma definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2019-2021 del Comparto Sanità (e di tutti gli altri Comparti). Perché non lo fa? Perché forse contiamo poco e come dicevamo in un precedente servizio abbiamo paura di far paura.
Assieme tutto il Comparto Sanità conta più di 1 milione e 200.000 lavoratori, che politicamente parlando si possono trasformare in 5 milioni di voti freschi e disponibili. Finora, però, non abbiamo avuto il coraggio di imporci su Governi, Partiti e Politici. Non lo hanno fatto i sindacati, non lo hanno fatto le associazioni di categoria, non lo hanno fatto fino in fondo le federazioni che ci rappresentano, forse troppo legate alla forma e non alla sostanza dei fatti.
Mario Draghi e il suo Governo hanno una ottima opportunità per restituire a questi professionisti la dignità umana e lavorativa, speriamo si ravveda. In caso contrario bisognerà attendere la prossima legislatura e il prossimo Governo, che potrebbe nascere non a breve o dare vita a coalizioni tecniche che finora hanno danneggiate sempre l’Italia e gli Italiani, pensando al risparmio e non ai diritti di chi presta il proprio aiuto e la propria opera professionale per salvare vite e curare.
Chi vivrà vedrà.