Novità sui tempi di vestizione nell’ASL Umbria 1. Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie saranno risarciti. Esulta il CUB. Ad alcuni risarciti 3000 euro.

“La nostra vertenza sul rispetto dell’orario di lavoro, così come contrattualmente previsto prosegue. Anche grazie alle tante sentenze che negli anni si sono succedute, il contratto del comparto della sanità del 2016-2018 ha introdotto un articolo che riconosce il tempo necessario al cambio della divisa ed alle consegne. Abbiamo da anni sostenuto che il tempo necessario allo svolgimento della prestazione lavorativa deve essere riconosciuto nella sua interezza” – è quanto comunica la Confederazione Unitaria di Base (CUB) di Perugia.

La novità riguarda tutti i dipendenti del Comparto Sanità e quindi Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, OSS e Professioni Sanitarie. A quanto si è chiarito il tempo che eccede l’orario contrattuale giornaliero deve essere inserito in un monte ore che il dipendente può utilizzare come giorni di ferie.

Il riposo dei dipendenti sanitari è fondamentale per migliorare la qualità della prestazione assistenziale o per l’esecuzione di prestazioni diagnostiche.

“La nostra organizzazione NON ha aderito all’accordo di compromesso sul tempo necessario al cambio divisa, in relazione agli anni che precedono i regolamenti delle singole strutture sanitarie, siglato da alcune organizzazioni sindacali – spiegano dal CUB – Rimaniamo convinti che TUTTO il tempo necessario a svolgere la propria prestazione professionale vada riconosciuto. La nostra determinazione ha portato alla sentenza del 27/04/2022, che vedeva contrapporsi, 19 dipendenti alla ASL UMBRIA 1 per il riconoscimento di tutti i minuti utilizzati come tempo per il cambio divisa e per le consegne”

Ai ricorrenti, a cui il giudice a riconosciuto il pagamento di tutto il tempo prestato per il cambio divisa, è spettata una somma, elargita nel mese di Ottobre, che in alcuni casi ha superato i 3000 euro.

L’orario di lavoro è importante sopratutto in considerazione dello stress a cui il personale sanitario è sottoposto.

“Noi non avremmo mai firmato un contratto nazionale di lavoro che prevede fino a 7 turni di pronta disponibilità al mese” – concludono dal sindacato.

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