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18 Nov 2025, Mar

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La discussione sulle nuove lauree specialistiche infermieristiche si intensifica dopo la mozione approvata dal Consiglio Regionale del Lazio. Il tema divide la categoria e coinvolge direttamente i vertici sindacali delle professioni sanitarie: Marco Ceccarelli, segretario nazionale COINA, ha espresso in modo deciso le priorità del settore sanitario italiano.

Il problema non sono le lauree, ma la valorizzazione della base.

“Non siamo contrari all’introduzione di nuove lauree specialistiche,” precisa Ceccarelli, ma il dirigente sottolinea come il contesto italiano non sia ancora maturo per queste innovazioni. Il rischio concreto è quello di generare solo nuovi anni di studio e sacrifici, senza una prospettiva reale di crescita per gli infermieri. La vera urgenza, secondo COINA, è la valorizzazione economica e contrattuale degli infermieri di base, definiti come la spina dorsale che ogni giorno regge il Servizio Sanitario Nazionale.

Crisi strutturale: dimissioni, fuga all’estero e disorganizzazione.

Il COINA denuncia una crisi cronica del sistema sanitario: sempre più giovani si allontanano dalla professione, aumentano le dimissioni volontarie e la fuga all’estero di infermieri formati in Italia prosegue a ritmo crescente. Ceccarelli mette in guardia dal rischio che le nuove lauree specialistiche restino prive di una naturale collocazione all’interno dell’organizzazione sanitaria, portando professionisti altamente qualificati a ricadere in contratti inadeguati, senza reale meritocrazia né riconoscimento.

La questione contrattuale e la dirigenza infermieristica.

Non è accettabile, secondo COINA, che chi raggiunge un livello formativo superiore sia costretto ad accettare contratti non commisurati alla propria preparazione e responsabilità. Il sindacato porta avanti da tempo la battaglia per un contratto autonomo per le professioni sanitarie dell’area non medica, chiedendo con forza l’uscita dal comparto e il giusto collocamento delle lauree magistrali specialistiche nell’area della dirigenza.

Un sistema più solido parte dalla base.

La riflessione finale del segretario Ceccarelli è netta: “La priorità assoluta deve essere ridare dignità agli infermieri di base, riconoscendo loro ciò che spetta in termini economici, professionali e contrattuali. Solo così potremo costruire un sistema sanitario pubblico solido e attrattivo, capace di trattenere i giovani e di dare prospettive a chi sceglie questa professione, creando terreno fertile anche per le nuove lauree specialistiche”.

L’intervento di COINA richiama tutta la politica e la federazione professionale a un’attenta riflessione sulle reali necessità degli infermieri, promuovendo la dignità della professione come pilastro per la qualità e la stabilità del sistema sanitario pubblico italiano.

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