Il ruolo dell’Assistente Infermiere. UIL: “ecco un’analisi critica sulla nuova figura professionale”.
Il recente DPCM del 28 febbraio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno, ha introdotto la figura dell’Assistente Infermiere nel sistema sanitario italiano. Tuttavia, la UIL FPL ha espresso forti riserve riguardo a questa scelta, ritenendo che essa rappresenti un passo indietro per l’intero comparto sanitario.
L’introduzione dell’Assistente Infermiere non è il risultato di un confronto contrattuale, ma piuttosto di decisioni politiche esterne. Questo nuovo profilo professionale, collocato nell’area degli assistenti, è accessibile solo a coloro che possiedono già la qualifica di OSS (Operatore Socio Sanitario) e presenta requisiti formativi specifici, tra cui un percorso di 500 ore di formazione, suddiviso in teoria, tirocinio e simulazioni.
La UIL FPL ha deciso di non firmare la pre-intesa per il rinnovo del CCNL della sanità pubblica, ritenendo inadeguate le condizioni proposte. Diverse figure professionali indispensabili per il funzionamento del sistema, come autisti soccorritori, tecnici e mediatori culturali, sono state ignorate, mentre viene creata una figura intermedia senza adeguate tutele contrattuali.
L’istituzione dell’Assistente Infermiere potrebbe creare confusione operativa e conflitti di ruolo sul posto di lavoro. Ciò è particolarmente preoccupante in un contesto dove la carenza di infermieri è un problema strutturale. Invece di valorizzare le figure già esistenti, come gli infermieri e gli OSS, si rischia di depauperare ulteriormente il sistema sanitario, riducendo le competenze e il valore degli operatori professionali.
Dal punto di vista economico, l’aumento previsto per gli infermieri e gli Assistenti Infermieri è minimale. L’infermiere avrà un aumento di 135 euro lordi mensili, mentre l’Assistente Infermiere percepirà solo 127 euro, evidenziando un abisso retributivo che non riconosce adeguatamente la professionalità e le responsabilità della figura infermieristica.
L’introduzione del nuovo profilo rischia di essere utilizzata da strutture pubbliche e private come un modo per ridurre il personale di infermieristica a scapito della qualità dell’assistenza. Ciò non solo compromette i livelli essenziali di assistenza, ma mette anche in pericolo la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori.
La UIL FPL chiede alle sigle che hanno firmato di rivedere questa decisione e di assumersi la responsabilità di ricostruire un’unità sindacale forte e coerente. È fondamentale opporsi a scelte politiche unilaterali che escludono i lavoratori dal processo decisionale e che minano la stabilità del sistema sanitario.
La UIL FPL continuerà a lottare per una valorizzazione adeguata delle figure professionali all’interno del sistema sanitario. Solo tramite un rinnovo contrattuale condiviso e politiche attive si potrà realmente attrarre e mantenere un personale qualificato. È un momento cruciale per difendere i diritti dei lavoratori e garantire un servizio sanitario di qualità per tutti.
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