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Vaccini e Green Pass: tra italiche discriminazioni e obbligo nullo.

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Notificato dalla segreteria generale della FISI al Governo Italiano ed alle aziende sanitarie ed ai Dirigenti scolastici una nota con la quale si chiede l’immediata revoca di tutte le sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione adottate nella sanità pubblica ed accreditata italiana adottate con atto formale dagli ordini professionali.

La nota è stata notificata anche agli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri ed al Presidente della Repubblica (per opportuna conoscenza). Infatti, con la rettifica del Regolamento U.E. n 2021/953, l’Europa ha sancito definitivamente che non si può discriminare chi per scelta non ha voluto vaccinarsi. Le norme contenute nei regolamenti europei sono obbligatorie in tutti gli elementi e, quindi, disciplinano direttamente la materia a cui si applicano. L’effetto diretto immediato dei regolamenti comporta che essi non richiedono (a differenza delle direttive) l’adozione di provvedimenti nazionali di attuazione da parte degli Stati membri, ma si applicano immediatamente in tali ordinamenti e sono efficaci nei confronti sia degli Stati che degli individui, senza necessità di ulteriori atti.

“Ora bisogna revocare tutte le sospensioni!” dichiarano Scotillo (S.G. FISI), Giacomini (FISI-CONTIAMOCI) e Bacco (FISI-ERETICO), che aggiungono “anche nel settore scolastico i Dirigenti non potranno applicare la legge 76/2021 ed i D.L. 105 e 111 del 2021 ed attuare le sospensioni per il personale “inadempiente”. In Italia abbiamo casi anche di dipendenti che, pur non avendo un obbligo di legge alla vaccinazione, sono stati sospesi e nel privato addirittura siamo di fronte alla estorsione del consenso. Bisogna mettere un freno alla deriva democratica di questo paese: anche l’Europa ha decretato che ogni cittadino europeo ha diritto ad essere informato, a scegliere consapevolmente di vaccinarsi e/o di non vaccinarsi, senza per questo essere discriminato. Esistono procedure ed idonee misure di contenimento e controllo che permettono a tutti, vaccinati e non, di convivere e lavorare in sicurezza. Come, oramai, è risaputo da tutti anche chi è vaccinato – comunque – può infettarsi, può trasmettere e può ammalarsi, esattamente come un non vaccinato, ed è inutile pertanto che questo Governo tenti di criminalizzare e discriminare chi non si attiene a regole che anche l’Europa rifiuta e le considera come una moderna apartheid, tanto che per correggere lo sgraziato tentativo italiano di imposizione ha dovuto rettificare di corsa il Regolamento U.E. 2021/953 attraverso una correzione dello stesso pubblicato in data 05 luglio 2021.”

Si preannuncia una fine estate ed un inizio autunno molto agitato, intanto la FISI sta pensando ad un grosso sciopero generale di tutti i settori con una manifestazione a Roma estesa a tutte le associazioni che stanno combattendo contro un obbligo di vaccinazione assurdo di cui lo Stato non si assume le responsabilità, ma lo impone, e contro un GREEN PASS che rischia di essere solo ed esclusivamente una incombenza ulteriore per gli esercenti ed i commercianti che produrrà mancati incassi e perdite di lavoro.

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