Che cos’è e quando si applica il Trattamento Sanitario Obbligatorio? Si tratta di interventi coatti miranti alla sicurezza sanitaria di chi lo riceve e di chi gli sta intorno.
Quando parliamo di TSO facciamo riferimento senza ombra di dubbi al Trattamento Sanitario Obbligatorio, ovvero ad una serie di interventi sanitari che possono essere applicati esclusivamente nei casi di motivata necessità e di urgenza e nei casi in cui il soggetto interessato rifiuti di ricevere assistenza.
Da precisare che il TSO è disposto solo su provvedimento del Sindaco del Comune in cui vive il soggetto interessato (domicilio o residenza). Il Primo Cittadino è la massima autorità sanitaria della città o del paese. Ovviamente ad indicare il Trattamento Sanitario Obbligatorio devono essere due Medici in contemporanea, di cui uno appartenente all’Azienda Sanitaria Locale di competenza territoriale.
TSO e Articolo 32 della Costituzione.
Il TSO, così come ribadito nell’Articolo 32 della Costituzione Italiana, deve aver luogo nel rispetto della dignità della persona. In qualsiasi momento può essere trasformato in un ricovero volontario.
Come funziona il trattamento sanitario obbligatorio.
Nel 1978 nel mondo, ma soprattutto in Italia con Franco Basaglia, iniziò una vera e propria rivoluzione nel campo dell’assistenza ai Pazienti Psichiatrici.
Basaglia era un medico psichiatra originario di Venezia. Grazie a lui nasceva nel nostro Paese la Legge n.180/78, che avrebbe stravolto l’ordinamento degli ospedali psichiatrici, chiudendo i manicomi e abrogando la Legge n.36/1904, giunta a livelli di disumanità inauditi.
A distanza di qualche mese dall’approvazione della Legge 180/78 (detta anche Legge Basaglia) quest’ultima venne inglobata in una riforma molto più ampia che riguardò la nascita del primo e vero Sistema Sanitario Nazionale in Italia (Legge 833/78). Eppure quando si parla di TSO si fa sempre riferimento con la mente alla norma voluta da Basaglia.
Come accennavamo all’inizio il TSO non è altro che un agglomerato di interventi sanitari simultanei che possono essere applicati in caso di motivata necessità ed urgenza, ovvero quando vi sia il rifiuto al trattamento da parte del soggetto che deve ricevere assistenza (è pericoloso per sé e per gli altri).
Il sindaco lo prescrive su richiesta contemporanea di due medici.
Il TSO, come già accennato, è sempre prescritto dal Sindaco su motivata richiesta di due Medici, di cui uno dipendente dell’ASL. Ovviamente il Primo Cittadino può intervenire solo nell’ambito della sua giurisdizione e non in quella di altri comuni.
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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