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Sciopero degli Infermieri in Inghilterra, paralizzata la nazione. E in Italia quando scenderemo in piazza seriamente?

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E’ sciopero generale degli Infermieri in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. I colleghi britannici incroceranno le braccia il 16 e il 20 dicembre per chiedere salari e condizioni lavorative migliori. E in Italia?

Il 15 e il 20 dicembre il personale sanitario incrocerà le braccia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Lo sciopero su scala nazionale è il primo nei 106 anni di storia del loro sindacato, il “Royal College of Nursing“. Lo riferiscono i colleghi di SkyTg24.

Nel Regno Unito gli infermieri terranno, il mese prossimo, il primo sciopero su scala nazionale nei 106 anni di storia del loro sindacato, il “Royal College of Nursing”. Il 15 e il 20 dicembre il personale sanitario incrocerà le braccia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, ma non in Scozia. Gli scioperi, indetti per chiedere un adeguamento salariale a fronte all’inflazione record, arrivano a seguito del ‘no’ del governo a un confronto sull’argomento.

“Il personale infermieristico ne ha abbastanza di essere dato per scontato, di salari bassi, di scarsa sicurezza e dell’impossibilità di dare ai nostri pazienti le cure che meritano”, ha dichiarato il capo del sindacato, Pat Cullen. Sono altre le categorie che hanno intrapreso delle azioni sindacali per chiedere un aumento salariale. Lo sciopero degli infermieri, ad esempio, avverrà in parallelo a quello dei ferrovieri, ma anche altri dipendenti del settore pubblico e privato, dagli avvocati al personale di terra aeroportuale, hanno indetto manifestazioni. I dipendenti dei servizi postali, invece, organizzeranno nuove interruzioni al servizio prima di Natale. “I ministri hanno avuto più di due settimane di tempo da quando abbiamo confermato che gli infermieri avvertono una tale ingiustizia da indurli a scioperare per la prima volta. La mia offerta di negoziati formali è stata rifiutata, e i ministri hanno scelto l’azione di sciopero. Hanno il potere e i mezzi per fermarlo aprendo seri colloqui che affrontino la nostra controversia”, ha concluso Cullen.

Gli scioperi, però, non chiedono solo un aumento salariale, ma anche un adeguamento delle condizioni di lavoro. Nello specifico, lo sciopero da parte della categoria degli infermieri, ha annunciato il sindacato all’inizio del mese, ha trovato l’appoggio di oltre 300mila iscritti. Quest’ultimo annuncerà la prossima settimana quali rami del servizio sanitario saranno interessati dagli scioperi, tuttavia, i servizi di emergenza e gli interventi essenziali saranno garantiti, anche se è prevista comunque una paralisi temporanea del sistema sanitario nazionale. Tuttavia, in un tweet pubblicato nella mattina di venerdì 25 novembre, il ministro Steve Barclay, titolare della Sanità nel governo Sunak, ha affermato: “La nostra priorità è mantenere i pazienti al sicuro. Il Servizio sanitario nazionale dispone di piani collaudati per ridurre al minimo i disagi e garantire che i servizi di emergenza continuino a funzionare, ma inevitabilmente le azioni di sciopero avranno un impatto sui servizi. La mia porta rimane aperta al Royal College of Nursing se vogliono discutere di come migliorare la vita lavorativa degli infermieri”.

Cosa succede in Italia?

In Italia non accade nulla, nonostante i salari da fame e aumenti stipendiali non in linea con il caro-vita, i riconoscimenti professionali mai ottenuti e le possibilità di carriera praticamente inesistenti. Gli Infermieri Italiani, complici probabilmente i sindacati e i rappresentanti ordinistici poco ascoltati dalla politica e dai Governi, continuano a dormire sonni tranquilli in attesa dell’arrivo della manna dal cielo che cambi le loro sorti definitivamente, nel bene e nel male.

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